Consumi. Quei regali di Natale presto saranno riciclati
Un po' sarà l'effetto inflazione, un po' (raramente) un'innata passione per l'economia circolare, in ogni caso un italiano su due è già pronto a riciclare i regali appena ricevuti per Natale.
Lo dice un'indagine del Centro Studi di Confcooperative condotta nelle scorse settimane. Ne emerge che un italiano su due riutilizzerà i doni ricevuti già durante queste feste oppure li terrà intatti per donarli a qualcuno al momento opportuno. Un'abitudine, questa, equamente distribuita tra uomini (il 47% dei "riciclatori") e donne (53%). Tre riciclatori su dieci, più venali e materialisti, sono intenzionati a mettere in vendita sulle piattaforme di compravendita online il regalo ricevuto, mentre uno su cinque è già pronto a riportare il regalo in negozio per cambiarlo con qualcosa di più gradito.
Il riciclo dei regali, calcola Confcooperative, si traduce in un risparmio di circa 3,2 miliardi di euro. L'associazione delle cooperative nota che questo dato aumenta (sono 400 milioni di euro in più rispetto all'anno scorso) nonostante siano cresciute anche le tredicesime, passate dai 44 miliardi del 2021 ai 45,7 miliardi di quest'anno (è un +4%).
Tra i regali riciclati troviamo al primo posto (con il 45% delle "preferenze" dei riciclatori) i generi alimentari: vini, spumanti, salumi, formaggi, prosecchi, grappe, amari, panettoni, pandori, cioccolato, torroni, miele, marmellata, dolci regionali e altri prodotti enogastronomici. Seguono al 29% sciarpe, guanti, cappelli, calzini prodotti personali come cosmetici e creme. Per il 15% libri, articoli di cancelleria e pelletteria, 11% giocattoli.