Economia

Rapporto UPA. La pubblicità sui media tradizionale cresce più di quella digitale

Cinzia Arena mercoledì 3 luglio 2024

Lascia l'Upa dopo 17 anni di presidenza Lorenzo Sassoli de Bianchi

La pubblicità fa marcia indietro con le aziende che tornano sui media tradizionali, dalla radio alla televisione generalista, passando per i cartelloni negli spazi esterni. "Per quest'anno prevediamo una crescita del 4,2% nel complesso della pubblicità. Con un comportamento dei mezzi estremamente interessante, con i mezzi tradizionali che dopo anni stanno crescendo di più di quelli digitali" ha detto Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell'Associazione degli investitori pubblicitari, che in occasione della conferenza stampa Upa24 a Milano ha salutato dopo 17 anni, lasciando la guida a Marco Travaglia. "Questi dati significano che il sistema tradizionale ha compreso appieno i cambiamenti in corso, metabolizzando la deriva del digitale. Oggi abbiamo la radio che sta funzionando benissimo, la televisione tradizionale che cresce più di quel 4%, come l'outdoor che cresce in doppia cifra" ha continuato il presidente di Upa. "È un anno molto buono, che si accompagna a un'inflazione che sta scendendo molto rapidamente, l'occupazione che sta aumentando, il turismo che sta aumentando esponenzialmente, portando così ricchezza e consumi. E quindi le condizioni sono molto buone. Io non sono ottimista, io sono fiducioso, perché la fiducia si fonda su fatti. Gli eventi sportivi stanno portando molto audience, portano molti ricavi pubblicitari, e non parlo solo di calcio, ma anche del nuovo Tomba, di Sinner" ha aggiunto Sassoli de Bianchi.

"Tra i settori, i risultati migliori arrivano dall'automotive, pet food, bevande, tempo libero e Gdo". Il presidente si è detto dispiaciuto del "piccolo segnale negativo" sull'editoria tradizionale. Abbiamo il dovere di sostenere quella che una volta chiamavamo la stampa, perché è una garanzia di professionalità nell'informazione e, di conseguenza, per una democrazia matura. Dobbiamo continuare a sostenere l'informazione professionale, accurata e responsabile".

La pubblicità è essenziale per ogni attività produttiva, anticipa le tendenze, funge da stimolo per oltre trecento miliardi di euro, il 20% del PIL. Sassoli de Bianchi nella sua relazione di fine mandato, ha rimarcato il valore intrinseco della comunicazione pubblicitaria sottolineando come "senza investimenti adeguati qualunque buona idea di prodotto o di servizio faticherà a decollare". Anche quest'anno il mercato pubblicitario è in crescita con un valore che supererà i 10 miliardi investiti. La pubblicità è estremamente sensibile alla responsabilità, grazie alla scelta di investitori, agenzie e editori di aderire alle regole dell'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ha aggiunto Sassoli. È importante che questa responsabilità si estenda anche al mondo digitale, come ha già fatto Google.

"Oggi viviamo in un labirinto digitale e crossmediale, con oltre 20 milioni di smart Tv e 120 milioni di schermi disponibili nelle famiglie italiane, gli investitori pubblicitari sono alla ricerca della migliore pianificazione possibile, individuando il giusto messaggio nel mezzo più appropriato e nel momento più propizio: la "total campaign" è il nostro obiettivo vitale, e promuoveremo con UNA, l'associazione delle Agenzie ed FCP, l'associazione delle concessionarie, l'obbligatorietà di codificare in maniera univoca e misurabile i video pubblicitari".