RAPPORTO FIEG. Giornali in crisi, giù i ricavi e diminuisce l'occupazione
L'occupazione poligrafica e quella giornalistica sono in forte flessione. Nel 2010 e nel 2011, i poligrafici sono diminuiti dell'8,2 e del 3,7%; i giornalisti del 4,4 e del 6,1%. Nel 2011, i giornalisti occupati dei quotidiani sono diminuiti del 7,2% e quelli occupati nei periodici del 4,3%.RICAVI DA ONLINE IN CRESCITA (+32%), MA RESTANO MARGINALI (1,4% DEL FATTURATO)"Nella struttura dei ricavi perdono di peso quelli pubblicitari scesi dal 48,9% del 2008 al 46,7% del 2010. Sono inoltre in diminuzione i ricavi da vendite in abbonamento, con una dinamica che nel 2010 (-5,9%) è stata maggiore dei ricavi complessivi (-4,5%)". "In calo anche i collaterali (-27,8% nel 2010), mentre sono in forte crescita i ricavi da attività online (38,8% nel 2010 e 32% nel 2011), anche se in valori assoluti l'incidenza sul fatturato è ancora limitata (1,4%).GLI EDITORI: «CONTRIBUTI PUBBLICI SOLO AI GIORNALI VERI, NO ALLA STAMPA DI PARTITO»Gli editori - ha detto Giulio Anselmi, presidente della Fieg - "ribadiscono che occorre indirizzare i contributi pubblici verso i giornali veri: per copie vendute (sono apprezzabili i primi passi compiuti dal Governo in questa direzione) e per numero di dipendenti con regolari contratti". Conseguentemente, nella determinazione dei contributi "dovrebbero essere eliminate le distorsioni, ad esempio quelle che si esprimono attraverso i giornali panino. Mentre altri canali più propri rispetto a quelli dell'editoria dovrebbero riguardare la stampa dei partiti che già dispongono di altre fonti di finanziamento".