Economia

CRISI DEL GAS. Putin: bloccare le consegne via Ucraina

  mercoledì 7 gennaio 2009
Il primo ministro russo, Vladimir Putin, ha ordinato alla società energetica nazionale Gazprom di bloccare tutte le consegne di gas attraverso l'Ucraina. Secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa russe, nel corso di un incontro con il Primo Ministro, il numero uno di Gazprom, Alexei Miller, ha proposto "di porre fine alle consegne di gas al confine russo-ucraino in considerazione del fatto che l'Ucraina compie furti di gas russo". Putin ha accettato la proposta chiedendo però che la chiusura totale dei rubinetti "sua fatta nel modo più trasparente possibile, con la presenza di osservatoriinternazionali".Accuse all'Ucraina. Dopo il blocco totale delle forniture di metano ai Paesi europei, per cui si sono sollevate forti proteste contro Mosca, stamane il vicepresidente di Gazprom, Alexander Medvedev, ha ribaltato le accuse di Kiev e sottolineato che è stata l'Ucraina a tagliare le forniture di gas dirette ai paesi europei. Il numero due di Gazprom Aleksandr Medvedev ha chiesto a Kiev di riaprire le stazioni di pompaggio del gas verso l'Europa, «altrimenti il sistema dei gasdotti subirà danni seri, viste anche le temperature». Lo riferisce l'agenzia Itar-Tass. «In condizioni normali, i gasdotti potrebbero ricominciare a funzionare entro 12-24 ore», ha aggiunto ribadendo l'accusa all'Ucraina di voler «tenere in ostaggio Gazprom». Il colosso russo, ha detto ancora dalla Germania, dove si trova per spiegare ai partner europei la situazione dal punto di vista di Mosca, è pronto "in ogni momento" a riprendere il negoziato con Kiev. «Ma la situazione purtroppo continua a deteriorarsi. L'Ucraina ha chiuso tutte le uscite dei gasdotti verso gli altri paesi europei», ha concluso.L'Eni: «Italia sta meglio di altri Paesi Ue». «Affrontiamo questa seconda crisi russo-ucraina in posizione molto migliore rispetto alla precedente, anche nell'ipotesi in cui le forniture dalla Russia diminuissero in modo sostanziale». Lo ha dichiarato l'ad di Eni, Paolo Scaroni. «Da un lato abbiamo aumentato le nostre capacità di stoccaggio - ha spiegato il manager - e oggi siamo in grado di metter sotto terra quasi 14 miliardi di metri cubi di gas per far fronte all'inverno e a queste emergenze e poi abbiamo sbottigliato il tubo con l'Algeria, abbiamo completato la messa a punto del gasdotto che ci collega con la Libia e la somma di tutto questo fa sì che siamo in posizione migliore di molti altri paesi europei di fronte a questa nuova crisi». Secondo Scaroni, quindi, l'Italia ha riserve «per passare tranquillamente l'inverno». Proprio stamane l'Eni ha annunciato il blocco sostanziale delle forniture di metano dalla Russia.L'Italia comunque sta attingendo alle sue scorte di gas. Lo riferiscono fonti del ministero dello Sviluppo economico precisando che «come succede sempre quando diminuisce il flusso di gas, stiamo attingendo alle scorte e stiamo aumentando gli approvigionamenti dagli altri paesi».