Telefoni e tv. «Proveremo a fermare le bollette a 28 giorni con la Manovra»
"Solo una legge può impedire che continui questo Far West". Alessia Morani, vice capogruppo del Pd a Montecitorio, è colei che si sta occupando per il suo partito del dossier "bollette ogni 28 giorni" per le compagnie di telefonia mobile. La parlamentare dei democratici promette di portare avanti una battaglia politica affinché «una norma ad hoc possa essere inserita già nella prossima legge di Bilancio».
Dov’è il trucchetto?
La pratica è iniziata già da qualche anno con la telefonia mobile. Si tratta di un "aumento nascosto" di oltre l’8% perché in questo modo i pagamenti diventano magicamente 13 all’anno e non più 12. Recentemente anche Sky ha inviato una lettera agli abbonati per avvisare che a partire dal 30 ottobre il "conto" arriverà ogni 4 settimane e non più ogni mese.
Qual è il rischio?
Il pericolo è che questa pratica possa continuare ad allargarsi, magari anche al gas e all’elettricità. Ecco perché sulle regole occorre intervenire in fretta e bene.
È un’anomalia italiana?
Sì, mi sono informata su come funzionasse altrove e in effetti solo nel nostro Paese c’è stata questa modifica sulla periodicità. In Francia e in Germania, per esempio, la fatturazione è rimasta mensile.
Perché è necessaria una legge?
Finora le aziende hanno fatto orecchie da mercante di fronte ai richiami dell’Agcom. Anche l’entità delle sanzioni è bassa per questi colossi internazionali, l’ultima per Wind è stata di 300mila euro.
Come verrà impostato il provvedimento?
La prossima settimana incontrerò le associazioni dei consumatori per ascoltare anche le loro proposte. Comunque vogliamo riportare l’obbligo al canone mensile e aumentare sensibilmente l’importo delle sanzioni.