Territorio e città sono in continuo cambiamento, questo processo di trasformazione è complesso e vi intervengono molti attori. In certi casi sono determinati eventi, come l’Expo 2015, a riscrivere il profilo di un’area metropolitana. Dal 2000 al Politecnico di Milano è attivo Polis-Maker Lab, un laboratorio per studiare il fenomeno e per fornire gli strumenti di un approccio multidisciplinare. «Gli interventi di trasformazione urbana non sempre sono sensibili alla qualità del vivere percepita in termini di benessere. Invece questa è una domanda crescente e chiede una mobilità sostenibile, servizi e spazi», spiega
Angelo Caruso di Spaccaforno, direttore del master in Polismaking. Il corso, giunto alla quarta edizione, è stato nell’ambito del Dipartimento Best-scienza e tecnologie dell’ambiente costruito del Politecnico di Milano-Polo regionale di Como. «Il master per i neolaureati in ingegneria civile, ambientale del territorio, ingegneria edile, in architettura, costituisce un’integrazione alla formazione ricevuta indirizzata a cogliere la complessità dei rapporti fra i diversi attori della trasformazione delle città e più in generale di un territorio. Per i neolaureati in altre discipline, come quelle economiche giuridiche, geografiche, nelle scienze sociali e umane, il corso rappresenta un’opportunità di indirizzare le proprie conoscenze alla lettura dei fenomeni urbani con la possibilità di aprirsi occasioni di inserimento nel mondo lavorativo», afferma Angelo Caruso. Il polis maker, quindi, non è un tecnico, o non solo. «È un facilitatore che però non perde il suo ruolo di program-manager. Non trascura la matrice economico-gestionale che lo contraddistingue, ma porta gli attori a ragionare su scelte che migliorano la qualità della vita», aggiunge Caruso. Gli sbocchi professionali vanno dalla Pubblica amministrazione agli studi d’ingegneria, per passare dal settore real estate. «I giovani laureati con il master si avvicinano alla pratica professionale anticipando in senso critico l’acquisizione di strumenti per leggere i fenomeni urbani, che diversamente sarebbe appresa con anni di operatività. Gli studenti delle precedenti edizioni hanno ottenuto dal Canton Ticino (Svizzera) -partner del master- il riconoscimento come tecnici qualificati per l’allestimento di studi pianificatori», conclude Angelo Caruso Da Spaccaforno. L’ambiente di studio è internazionale: in aula studenti che arrivano da tutto il mondo e diversi sono i visiting professor. In particolare il master conta sulla collaborazione dell’università di Buenos Aires, dell’Uruguay, sull’Ecole Politecnique Federal de Lausanne, della Scuola universitaria professionale delle Svizzera italiana. Il Polis-Maker Lab ha sottoscritto un memorandum di accordo con Global city indicators facility dell’università di Toronto, organismo che valuta l’attrattività delle città su di una serie di indicatori, oltre a quelli economici da qualche anno tiene in considerazione l’indice di felicità interna lorda. Il master, di I livello, si articola in 396 ore di didattica frontale, 144 ore di esercitazioni, simulazioni, internships, 300 ore di stage e tesi finale, 660 ore di studio individuale. Il percorso si caratterizza in cinque aree: ambiente costruito, economia e strategia, diritto, scienze umane. All’interno delle singole aree è accentuata l’integrazione fra prospettiva tecnica e umanistica. Il corso ha la durata di 12 mesi con inizio nel mese di Maggio 2011. Le lezioni si svolgono ogni venerdì e sabato nel seicentesco palazzo Natta a Como. La quota è di 6mila euro. Le iscrizioni sono aperte. La domanda di partecipazione è disponibile al sito
www.polismaker.org.