Il progetto. Polestar, dopo la vegana arriva l'auto "veramente" verde
La Polestar 2
Da Polestar, il marchio completamente elettrico nato nel giugno 2017 per volontà di Volvo, non ci si può che aspettare modelli all'insegna della sicurezza e dell'ecologia, karma storico della Casa svedese. Due anni al Salone di Ginevra, si fece notare la berlina cinque porte Polestar 2, ovviamente full electric, e che in abitacolo non presentava alcun elemento realizzato con materie animali. In pratica, la prima vettura con interni vegani di serie, fermo restando che a richiesta i clienti potranno ordinare sellerie di pelle Nappa, abbinabili a inserti di palissandro e policarbonato «3D etched» per la plancia. Ora la nuova sfida: ridurre allo zero il “carbon footprint” delle sue vetture entro il 2030. Il che non significa produrre auto esclusivamente elettriche (cosa che Polestar sta già facendo), ma fare in modo di non immettere agenti inquinanti nemmeno durante la produzione. Un tema che va affrontato con una riorganizzazione di fabbriche e impianti e non facendo solo cultura ‘green’.
Per questo, nel progetto denominato Polestar 0 Project, intende raggiungere l'ambizioso traguardo delle "vere" zero emissioni senza limitarsi a piantare alberi dove capita. Anche perché non ci sono dati sufficienti per monitorare lo stoccaggio del carbonio a lungo termine nelle foreste e nel terreno, oltre al fatto che una zona verde potrebbe essere disboscata, distrutta dal fuoco o resa meno efficiente dai cambiamenti climatici. "La compensazione è una scappatoia - ha detto Thomas Ingenlath, CEO di Polestar - per creare un'auto completamente neutra dal punto di vista climatico, siamo costretti ad andare ben oltre quanto è possibile oggi. Dovremo mettere in discussione tutto e guardare a tecnologie diverse .
La sfida – va sottolineato – è molto, molto complicata e per ora siamo al livello di annuncio. Le modalità con cui Polestar ha intenzione di ridurre a zero la propria impronta inquinante sul pianeta non sono state ancora stabilite. La strada, però, è tracciata: Fredrika Klarén, responsabile della sostenibilità per il brand, ha detto: "Siamo elettrici, quindi non dobbiamo preoccuparci che i motori a combustione producano emissioni tossiche, ma ciò non significa che il nostro lavoro sia finito. Studieremo come eliminare tutte le emissioni derivanti dalla produzione: viviamo un momento storico ed emozionante per le Case, un'opportunità per cogliere l'attimo, fare meglio e osare per costruire il sogno di auto a impatto zero, ‘circolari’ e belle ". Un primo passo è stato fatto: a partire da Polestar 2, il marchio svedese porterà avanti una dichiarazione di sostenibilità simile a quelle adottate dal mondo della moda e da quello alimentare, rendendo pubblici i componenti impiegati e l’impronta di carbonio di ogni auto prodotta. Un dato che potrà essere consultato sul sito web e in tutti i Polestar Spaces, con l’obiettivo di sensibilizzare il mercato dell’automotive in questi termini.