Economia

ISTAT. Crescita rivista al ribasso: dato peggiore dal 1980

giovedì 12 marzo 2009
Pil dell'Italia è sceso dell'1,9% su base congiunturale e del 2,9% su base tendenziale nel quarto trimestre. Lo comunica l'Istat, che ha rivisto al ribasso i dati preliminari, che facevano registrare un calo dell'1,8% rispetto al trimestre precedente del 2,6% rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso. Il dato resta il peggiore dal 1980, quando sono iniziate le rilevazioni. Corretto anche il dato sul terzo trimestre, con il congiunturale che passa da un -0,6% a un -0,7% e il tendenziale che scivola da un -1,1% a un 1,3%.La Bce. L'Italia è fra i paesi che, in termini di deficit di bilancio, «supereranno quest'anno il valore di riferimento del 3% del Pil rimanendone al di sopra nel 2010». Lo scrive la Banca centrale europea nel suo bollettino  mensile, spiegando che «il deterioramento dei conti pubblici è diffuso nell'area euro». A sforare il tetto del 3% nel biennio saranno infatti anche Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Portogallo e Slovenia, mentre Belgio, Germania, Austria e Slovacchia dovrebbero farlo, nelle previsioni, nel 2010, quando si prevede un disavanzo «superiore al valore di riferimento (il 3% del Pil, ndr) in dieci dei sedici paesi membri dell'area dell'euro».L'inflazione. L'inflazione di Eurolandia andrà temporaneamente sotto zero a metà anno, e una graduale ripresa ripresa dell'economia dei Sedici dovrebbe vedersi nel 2010. Lo scrive sempre la Banca centrale europea nel bollettino mensile di marzo.