Economia

Intervista al nuovo direttore generale. «Peugeot-Citroen: ecco il piano per primeggiare in Italia»

Ferdinando Sarno lunedì 25 luglio 2016
Dal 22 febbraio scorso Massimo Roserba è diventato direttore generale di Gruppo PSA Peugeot Citroen Italia e solo qualche settimana fa sì è presentato alla stampa specializzata. Abruzzese, 48 anni, laureato alla Bocconi di Milano, Roserba è subentrato a Olivier Mornet che, dopo 5 anni di permanenza in Italia, ha assunto l'incarico di direttore generale della joint venture Changan PSA Automobile Company, in Cina.
Esperto di marketing e comunicazione, con un passato in Fca dove si è dedicato al rilancio del brand Alfa Romeo, Roserba ha fatto il punto della situazione di PSA, partendo dai numeri.  “Oggi è un grande gruppo industriale francese, principalmente impegnato nel settore automobilistico con i tre marchi Citroën, Peugeot e DS. Stiamo parlando di 184mila dipendenti diretti nei 160 Paesi in cui siamo presenti, con 13 stabilimenti di produzione, cui se ne aggiungono altri 8 in joint venture o in cooperazione con altri partner".
 
 
Nel 2015, complessivamente, PSA ha venduto tre milioni di veicoli…“Per il Gruppo, l’Europa resta il mercato di riferimento tanto che PSA è il scendo costruttore e terzo gruppo in Italia. Siamo presenti in Sud America, Russia, Africa e in tutta l’Asia, tra cui ovviamente la Cina dove le vendite sono attestate intorno ai 750mila veicoli all’anno. Tengo a sottolineare che il nostro presidente Carlos Tavares ha recentemente annunciato l’intenzione di entrare anche nel mercato statunitense nei prossimi anni”.
 
 
Il vostro Gruppo sta lavorando molto sulla differenziazione dei tre brand. Con quale scopo?“Per caratterizzare meglio i prodotti. Peugeot è un generalista che si pone nella fascia alta del mercato: offre auto di qualità, dal design puro, chic ed elegante. Peugeot punta a caratterizzarsi con la sua tecnologia e con l’emozione che la tecnologia può dare. Ne è un esempio il nostro posto guida che è una soluzione unica sul mercato: l’i-Cockpit, cioè una configurazione con un volante ridotto, un quadro strumenti in posizione alta e un grande schermo touchscreen, che regala una “driving experience” sorprendente. Citroën invece è creatività pura, un marchio anch'esso generalista, da sempre differente da tutti gli altri. Lo testimonia la sua storia, i suoi modelli unici come la 2CV, la Mehari, o il Berlingo: auto dallo stile forte, che offrono servizi innovativi, con tecnologia utile e facile da usare, tutto al servizio del benessere. Oggi i modelli Citroen più emblematici di questo posizionamento sono la C4 Cactus, la e-Mehari e la Nuova C3. Invece quella di DS, il nostro brand più… giovane, è una sfida stimolante, perché si tratta di creare un marchio Premium, prendendo spunto dalla mitica DS presentata 61 anni fa al Salone di Parigi; un’auto che fece sensazione perché sfidava tutti i canoni automobilistici tradizionali”.
 
 
Ogni brand, poi, ha un approccio differente con il Motorsport…“Anche in questo caso, il territorio di azione dei marchi è molto ben definito. Citroën è impegnata nel WTCC, dove siamo campioni in carica e anche quest’anno siamo primi sia nella classifica piloti che in quella costruttori. Peugeot ha partecipato alla prima competizione automobilistica della storia e da allora ha corso in tutte le specialità, pista, asfalto, terra, e in tutto il mondo. Oggi si dedica alle grandi imprese, come la Dakar che abbiamo vinto a gennaio o al Campionato Mondiale Rallycross vinto l’anno scorso. DS, infine, si dedica alla formula E, che sta crescendo e vede impegnate auto a trazione elettrica, coerentemente con i modelli DS che vedremo sul mercato tra qualche tempo. Questa strategia internazionale tuttavia è abbastanza flessibile da lasciare spazio ad attività nazionali differenti. Ad esempio, in Italia Peugeot ha immagine e tradizione nel campionato italiano rally dove abbiamo vinto 9 titoli italiani e siamo il marchio straniero più titolato. Tra l’altro siamo alla pari con il nostro pilota Paolo Andreucci che a sua volta è stato 9 volte campione italiano e quindi quest’anno, facendo tutti i debiti scongiuri, proveremo ad andare entrambi in doppia cifra…
 
 
Come si supera una crisi così forte come quella che ha falcidiato il mercato dell’auto dal 2012 all’anno scorso?“La nomina di Carlos Tavares alla guida del Gruppo, ha dato per noi una svolta definitiva. Dopo pochi mesi ha lanciato infatti “Back in the Race”, il piano che aveva l’obiettivo di portare il Gruppo in attivo, proprio attraverso il posizionamento dei marchi, l’internazionalizzazione e la razionalizzazione dei programmi prodotto. Il piano si è concluso in due anni, anziché in quattro previsti. E’ stato un successo anche perché si poneva nell’ottica di creare redditività, senza pensare ad aumentare le quote di mercato”.
 
 
Cos'é invece il progetto Push to Pass?“Si tratta di una strategia lanciata pochi mesi fa che prevede un piano di crescita, per migliorare la nostra competitività su tutti i mercati. PSA diventerà protagonista di questo strategico settore, da una parte acquisendo nuove competenze legate ai servizi di connessione e di mobilità (ad esempio vendita online e carsharing), dall’altra con un piano prodotto che prevede l’introduzione di 26 nuovi modelli di autovetture e 8 veicoli commerciali, tra cui un pick-up. Tra questi nuovi modelli, un posto di rilievo avranno gli ibridi plug-in benzina di nuova tecnologia e i modelli elettrici, in totale saranno 7 plug-in e 4 elettrici entro il 2021, mentre continueremo il programma di veicoli connessi con guida autonoma”.
 
 
Com'é andato il primo semestre in Italia?“Direi molto bene. Nei primi sei mesi, in Italia abbiamo immatricolato quasi 92 mila auto, 54 mila Peugeot, 35 mila Citroën e 2.500 DS, quindi 12 mila auto in più dello scorso anno. La nostra quota di mercato oggi supera il 9%. Anche nei veicoli commerciali abbiamo superato le 10 mila immatricolazioni con una quota di mercato oltre il 13%. Sono convinto che nei prossimi mesi andrà ancora meglio perché Peugeot entrerà a gamba tesa nel mondo dei SUV con le nuove 2008 e 3008 sulle quali debutterà un i-Cockpit di ultima generazione; Citroen avrà a disposizione la nuova versione della C3, mentre DS presenterà la nuova DS 3 in versione berlina, Cabrio e Performance. Puntiamo a diventare il primo Gruppo automobilistico straniero sul mercato italiano entro il 2020”.