Economia

Tu e l'economia. Perché investire e con quali strumenti finanziari

Ilaria Solaini sabato 4 maggio 2024

Perché investire e con quali strumenti finanziari possiamo farlo? Il mercato offre tante possibilità per investire i propri risparmi: depositi a risparmio, titoli di stato, obbligazioni private, azioni, fondi comuni. Ognuno di questi strumenti si caratterizza per un livello diverso di rischio: nello specifico, i titoli di Stato sono gli strumenti meno rischiosi, seguiti dalle obbligazioni di aziende private e dalle azioni.
Un terzo dei risparmi delle famiglie italiane, impiegati in attività finanziarie, è costituito da depositi, cioè conti correnti e depositi a risparmio bancari o postali. Un altro terzo è costituito da quote di fondi comuni d’investimento. La restante parte è investita in azioni, obbligazioni emesse da aziende private o da enti pubblici, come i titoli di Stato.
Diversificare contiene il rischio dell’investimento del nostro risparmio. In queste condizioni investire in una molteplicità di strumenti è molto difficile. Il fondo comune lo fa per noi: raccogliendo il risparmio di una pluralità di persone e investendolo in titoli di Stato, obbligazioni, azioni e così via. Il livello di rischio dei fondi comuni d’investimento dipende dalla loro specializzazione: quelli che investono soprattutto in titoli di Stato sono meno rischiosi di quelli concentrati sulle azioni.

Quali sono i principali strumenti di investimento?
Sono i titoli di Stato, le obbligazioni emesse da aziende private, le azioni e i fondi comuni d’investimento. Ognuno di questi strumenti si caratterizza per un livello diverso di rischio.

Cos’è un’azione?
L’azione è una quota della proprietà di un’azienda. L’azionista riceve ogni anno una parte dei profitti che l’azienda produce (dividendo), in proporzione alla quantità di azioni possedute; ad esempio, se ha il 10% delle azioni riceve il 10% dei profitti. Il rendimento è formato dai dividendi e dalla differenza fra il prezzo a cui si rivende l’azione e quello a cui la si era comprata (guadagno in conto capitale, se il prezzo di vendita è più alto, o perdita in conto capitale, se è più basso). Se l’azienda fallisce, l’azionista perde tutto il capitale investito.

Cos’è un’obbligazione?
L’obbligazione è un titolo che rappresenta un prestito a chi l’ha emessa. L’obbligazionista, infatti, riceve un interesse (cedola) a intervalli regolari (di solito tre mesi, sei mesi o un anno) e alla scadenza prevista riceve indietro la somma che ha speso per comprare il titolo. Il rendimento è formato dalla cedola e, in caso di vendita, dalla differenza fra il prezzo a cui si rivende l’obbligazione e quello a cui la si era comprata.

Cos’è un titolo di Stato?
Il titolo di Stato è un’obbligazione emessa da uno Stato. Quelli italiani sono il Bot (Buono ordinario del Tesoro), il Btp (Buono del Tesoro poliennale) e il CCT (Certificato di Credito del Tesoro).

Quali livelli di rischio presentano i diversi strumenti finanziari?
Gli strumenti finanziari presentano diversi livelli di rischio. I titoli di Stato espongono a un rischio minore rispetto alle obbligazioni di imprese private e alle azioni; all’interno dei titoli di Stato, quelli a breve termine sono meno rischiosi di quelli a lungo termine. Il rischio è connesso al rendimento potenziale dell’investimento, cioè al guadagno che potrebbe fruttare: quanto più alto è il primo, tanto più alto è il secondo.
L’azione è una quota della proprietà di un’azienda. L’azionista riceve ogni anno una parte dei profitti che l’azienda produce (dividendo), in proporzione alla quantità di azioni possedute; ad esempio, se ha il 10% delle azioni riceve il 10% dei profitti. Il rendimento è formato dai dividendi e dalla differenza fra il prezzo a cui si rivende l’azione e quello a cui la si era comprata (guadagno in conto capitale, se il prezzo di vendita è più alto, o perdita in conto capitale, se è più basso). Se l’azienda fallisce, l’azionista perde tutto il capitale investito.
Comprare una obbligazione invece significa fare un prestito a chi l’ha emessa. L’obbligazionista, infatti, riceve un interesse (cedola) a intervalli regolari (di solito tre mesi, sei mesi o un anno) e alla scadenza prevista riceve indietro la somma che ha speso per comprare il titolo. Il rendimento è formato dalla cedola e, in caso di vendita, dalla differenza fra il prezzo a cui si rivende l’obbligazione e quello a cui la si era comprata.
Il titolo di Stato è un’obbligazione emessa da uno Stato. Quelli italiani sono il Bot (Buono ordinario del Tesoro), il Btp (Buono del Tesoro poliennale) e il CCT (Certificato di Credito del Tesoro).
Il fondo comune d’investimento è un paniere che contiene strumenti finanziari diversi. Il fondo è diviso in quote; per aderire bisogna sottoscriverle, cioè comprarle. Il rendimento è proporzionale al numero di quote possedute e dipende dall’andamento delle attività in cui la Sgr ha investito.

Che cos’è il fondo comune d’investimento?
Il fondo comune d’investimento è una specie di paniere che contiene tipi di versi di strumenti finanziari: dai titoli di Stato, alle obbligazioni private, fino alle azioni. Il rendimento deriva dall’andamento delle attività di cui si compone il paniere e chi sottoscrive un fondo comune ne acquista uno o più quote. In altre parole, si può affermare che un’elevata diversificazione diventa alla portata anche del piccolo risparmiatore, grazie ai fondi comuni.

Come posso ridurre il rischio degli investimenti in strumenti finanziari?
Una regola d’oro è diversificare gli investimenti, cioè investire in più prodotti che abbiano caratteristiche differenti in modo da reagire diversamente alle dinamiche economiche: il rendimento di alcuni bilancerà un eventuale risultato negativo di altri. È possibile diversificare anche con una piccola somma, investendo in un fondo comune.

Qual è la differenza tra gestione attiva e passiva di un fondo comune?
Se ha mandato di gestione attiva, il gestore del fondo sceglie uno per uno i titoli in cui investire, rispettando la specializzazione del fondo; se ha mandato di gestione passiva, invece, replica l’andamento di un indice di borsa.

Posso farmi rimborsare il denaro che ho speso per comprare un’obbligazione prima che questa scada?
No, hai diritto al rimborso solo alla scadenza. Puoi comunque rivendere l’obbligazione, se è quotata. Prima di farlo, però, controlla il suo prezzo corrente (la quotazione): se è superiore al prezzo a cui l’hai comprata otterrai un guadagno, ma se è inferiore subirai una perdita.

Posso farmi rimborsare il denaro che ho speso per comprare un’obbligazione prima che questa scada?
No, hai diritto al rimborso solo alla scadenza. Puoi comunque rivendere l’obbligazione, se è quotata. Prima di farlo, però, controlla il suo prezzo corrente (la quotazione): se è superiore al prezzo a cui l’hai comprata otterrai un guadagno, ma se è inferiore subirai una perdita.

Tutte le azioni e le obbligazioni sono negoziate in Borsa?
Alcune azioni e obbligazioni sono negoziate in Borsa, altre no. Il prezzo di mercato dei titoli negoziati è detto quotazione e deriva dagli scambi in Borsa. Questo prezzo può essere più o meno volatile, cioè variare in misura più o meno ampia rispetto al suo valore medio.

Cos’è un fondo comune d’investimento?
Il fondo comune d’investimento è un paniere che contiene strumenti finanziari diversi. Il fondo è diviso in quote; per aderire bisogna sottoscriverle, cioè comprarle. Il rendimento è proporzionale al numero di quote possedute e dipende dall’andamento delle attività in cui la Sgr ha investito. Qual è l’idea? Immaginiamo di voler diversificare (per contenere il rischio dell’investimento) il nostro risparmio ma di disporre di un piccolo capitale. In queste condizioni investire in una molteplicità di strumenti è molto difficile. Il fondo comune lo fa per noi: raccogliendo il risparmio di una pluralità di persone e investendolo in titoli di Stato, obbligazioni, azioni e così via.

Qual è la differenza tra gestione attiva e passiva di un fondo comune?
Se ha mandato di gestione attiva, il gestore del fondo sceglie uno per uno i titoli in cui investire, rispettando la specializzazione del fondo; se ha mandato di gestione passiva, invece, replica l’andamento di un indice di borsa.

Quanto si rischia con azioni, obbligazioni e fondi comuni?
Gli strumenti finanziari presentano diversi livelli di rischio. I titoli di Stato espongono a un rischio minore rispetto alle obbligazioni di imprese private e alle azioni; all’interno dei titoli di stato, quelli a breve termine sono meno rischiosi di quelli a lungo termine. Il livello di rischio dei fondi comuni d’investimento dipende dalla loro specializzazione: quelli che investono soprattutto in titoli di Stato sono meno rischiosi di quelli concentrati sulle azioni.

Quanto si guadagna con azioni, obbligazioni e fondi comuni?
Il rendimento potenziale degli strumenti finanziari è collegato al loro livello di rischio: quanto più alto è il secondo, tanto più alto sarà il primo. In particolare, i titoli di Stato hanno un rischio e quindi un rendimento tanto più basso quanto migliori sono le condizioni economiche del Paese che li emette: una nazione con maggiori difficoltà finanziarie, per esempio con un importante debito pubblico, avrà maggiori difficoltà a incoraggiare i risparmiatori a prestarle denaro, per questo offrirà tassi di interesse più elevati.

Che rischi si corrono investendo in strumenti finanziari?
Chi investe corre tre rischi: perdere del tutto il denaro investito perché l’emittente del titolo non lo restituisce (rischio di credito); perdere parte del danaro investito rivendendo un titolo a un prezzo inferiore a quello a cui lo si era comprato (rischio di mercato); avere difficoltà a rivendere un titolo (rischio di liquidità).

Come posso ridurre il rischio degli investimenti in strumenti finanziari?
Una regola d’oro è diversificare gli investimenti, cioè investire in più prodotti che abbiano caratteristiche differenti in modo da reagire diversamente alle dinamiche economiche: il rendimento di alcuni bilancerà un eventuale risultato negativo di altri. È possibile diversificare anche con una piccola somma, investendo in un fondo comune.
Un modo per diversificare è acquistare quote di fondi comuni di investimento, soprattutto se si dispone di un piccolo capitale. Per il piccolo risparmiatore, infatti, investire in una molteplicità di strumenti è molto difficile. Il fondo comune lo fa per noi: raccogliendo il risparmio di una pluralità di persone e investendolo in titoli di Stato, obbligazioni, azioni e così via.

Cosa sono le criptoattività e quanto sono rischiose?
Una criptoattività è un oggetto solo digitale: un “gettone” emesso da soggetti privati che operano nel web, creato e scambiato con sistemi informatici decentralizzati. Non è una valuta (diversamente dell’euro o del dollaro, ad esempio), perché non offre le stesse garanzie e quasi mai può essere usata per pagare; per questo è più corretto chiamarla criptoattività (in inglese cryptoasset). Investire in criptoattività è assai rischioso, quasi un gioco d’azzardo: la loro quotazione è molto volatile, cioè il loro valore può cambiare tanto e in fretta, e non c’è alcuna tutela per chi le possiede in caso di perdite o di fallimento degli operatori. Per questo è bene ricordare sempre che se si vuole investire in criptoattività è bene spendere solo quanto si è disposti a perdere, perché si tratta di un investimento con un livello di rischio molto elevato.

Qual è la tassazione sui guadagni ottenuti dagli strumenti finanziari?
I titoli pubblici italiani e di altri Paesi, i buoni fruttiferi postali e le obbligazioni emesse da organismi sovranazionali hanno una tassazione agevolata del 12,5% sui guadagni, mentre gli altri strumenti sono tassati al 26%. Anche la tassazione è un aspetto da considerare nelle decisioni di investimento.

Quali errori posso fare investendo in strumenti finanziari?
Investire in strumenti finanziari significa fare scelte sul futuro in condizioni d’incertezza. Quando si prendono queste decisioni, gli istinti, i pregiudizi e le reazioni emotive possono sfuggire al controllo della ragione e far commettere errori. Conoscere questi errori, detti “trappole mentali”, può aiutare a non farli, o almeno a limitare i danni. Fra le trappole mentali più comuni ci sono:
- l’eccesso di fiducia nelle proprie capacità o nelle proprie conoscenze che ci può portare a credere di essere dei bravi investitori solo perché una volta, per esempio, ci è andata bene;
- la preferenza per il presente, che porta ad esempio a trascurare le scelte sulla pensione;
- la contabilità mentale, cioè considerare diversamente il denaro in base alla provenienza, al contesto o al modo in cui si spende (ad esempio, si tende a spendere più facilmente con la carta che con i contanti perché non si avverte il “dolore” di vedere i soldi uscire dal portafoglio);
- la diversificazione ingenua, cioè diversificare gli investimenti limitandosi ad aumentare il numero dei titoli in portafoglio, senza considerare la relazione fra i titoli e l’andamento del loro rendimento.


Avvenire collabora con la Banca d'Italia su “Tu e l'economia”, un progetto gratuito per l’educazione finanziaria degli adulti vulnerabili. Risponde a domande e bisogni quotidiani spiegando, in modo semplice e concreto, quali sono le caratteristiche delle varie fonti di reddito, come usare in modo corretto gli strumenti di pagamento, come pianificare le proprie finanze per raggiungere obiettivi di risparmio, come ricorrere al credito in modo giudizioso e quali strumenti di tutela i clienti hanno a disposizione nel rapporto con le banche e gli altri intermediari finanziari. Le risorse didattiche sono disponibili e scaricabili liberamente qui.


TUTTE LE GUIDE DI AVVENIRE "TU E L'ECONOMIA"