La ricerca. Per le imprese sociali il dopo-Covid si gioca sul campo amico del Pnrr
L'aiuto agli anziani è una delle attività prevalenti delle imprese sociali italiane
Quasi tutti gli indicatori delle imprese a impatto sociale puntano verso l’alto, dopo lo choc da pandemia e lockdown, e tornano ai livelli precedenti l’emergenza sanitaria. È il dato centrale che emerge dalla XV edizione dell’Osservatorio Isnet, l’associazione delle imprese sociali. È aumentato del 4,7% il volume delle entrate, + 5,5% per i posti di lavoro. Ancora più marcato il rimbalzo per le imprese sociali A e A+B che operano nell’assistenza sociale e sanitaria, con + 7,7% delle entrate e +9,1% di posti di lavoro. Progressivamente in calo la dipendenza economica dall’ente pubblico (scesa dal 62% al 53,2% delle enetrate) a favore di un aumento delle forniture di prodotti e servizi ad aziende e cittadini. Migliorano anche gli indicatori di capacità innovativa: aumentano le imprese che fanno investimenti su prodotti e servizi esistenti (dal 20,5 al 72%), quelle che lavorano sui processi e l’organizzazione interna (dal 42,8% al 67,5%). La quota di innovatori è pari al 46,5% delle imprese, esprime il miglior andamento economico ed occupazionale (+5% e + 7,3%) e una più alta capacità di coinvolgimento dei giovani (+4,7%). Fa da contraltare il 61% che considera l’innovazione tecnologica non adatta alle esigenze di un’impresa ad impatto sociale.
In accordo con il ministero del Lavoro, l’Osservatorio Isnet ha realizzato un focus su Pnrr e impresa ad impatto sociale con risultati positivi: molte delle attività previste dalle sue missioni – occupabilità dei giovani; servizi socioassistenziali; servizio civile orientato all’apprendimento; sostegno capacità genitoriale delle famiglie vulnerabili; imprenditoria femminile – sono già poste in essere dalle imprese sociali e ancor più (8,9%) dalle imprese innovative. Il 75,5% del Panel identifica nel Pnrr un’occasione storica e di rilancio dell’economia sociale (lo pensa il 43% delle imprese), a patto però che ci sia un dialogo efficiente pubblicoprivato sociale (29,5%). «La pandemia ha evidenziato come l’azione della pubblica amministrazione, per essere realmente efficace, deve svilupparsi in forma integrata con i soggetti dell’economia sociale – ha detto il ministro Andrea Orlando nel messaggio inviato per la presentazione dell’Osservatorio – che hanno svolto un ruolo fondamentale nella tenuta delle relazioni sociali, in virtù della loro prossimità ai cittadini, che li rende interpreti validi e legittimi dell’interesse generale delle comunità». «Il cambiamento tanto evocato è già in atto come testimoniano le esperienze innovative e le buone pratiche realizzate dalle imprese sociali sui nostri territori» ha spiegato Laura Bongiovanni, responsabile dell’Osservatorio e presidente di Associazione Isnet, che ha aggiunto: «Mi ha positivamente stupito il Pnrr, che mette il sociale al centro e indica come parole d’ordine prossimità e sostenibilità. L’impresa sociale può davvero giocare un ruolo da protagonista ». Bongiovanni non ha però nascosto il problema della resistenza all’innovazione tecnlogica, in un periodo storico in cui digitalizzazione e sviluppo tecnologico sembrano essere condizioni essenziali per un armonico sviluppo anche economico.