Economia

Inps. Lavori usuranti, si va prima in pensione

Daniele Cirioli martedì 6 giugno 2017
Chi svolge lavori usuranti va in pensione prima. Lo sconto è di 12 mesi ai dipendenti e di 18 mesi agli
autonomi, quanto valeva il differimento della prima liquidazione della pensione per effetto della cosiddetta “finestra mobile” abrogata dalla legge di Bilancio del 2017. A spiegarlo è l’Inps nella circolare n. 90/2017.

I chiarimenti concernono il regime di pensionamento anticipato dei lavoratori che svolgono o hanno svolto
lavori cd “usuranti”: attività caratterizzate da mansioni faticose o pesanti (cave, galleria, palombari, ecc.); lavoro notturno a turni; “linea catena”; conduzione veicoli. La legge Bilancio 2017 ha introdotto tre novità: ha precisato il presupposto di lavorazioni faticose; ha abolito la “finestra mobile” (sopravviveva solo per queste pensioni); ha sospeso gli aumenti dei requisiti di pensione in base alla speranza di vita fino all’anno 2025.

Per quanto riguarda la prima novità, dal 1° gennaio 2017 l’accesso alla pensione anticipata richiede che una delle attività usuranti sia stata svolta:
a) per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa;

ovvero

b) per almeno metà della vita lavorativa complessiva.

Per il computo dei periodi, precisa l’Inps, si tiene conto dell’effettivo svolgimento dell’attività lavorativa da parte del lavoratore interessato (ossia dei periodi effettivi di permanenza nelle predette attività, desumibile dall’accredito di contribuzione obbligatoria), includendo anche eventuali periodi di accredito di contributi
obbligatori insieme a quelli figurativi, soltanto con esclusione dei periodi di mancato svolgimento di attività lavorativa e di quelli coperti da soli contributi figurativi (per esempio, mobilità).

La seconda novità riguarda l’abolizione della “finestra” di pensionamento. La riforma Fornero aveva disposto che, ai pensionamenti dei lavori usuranti, continuassero ad applicarsi la cosiddetta “finestra mobile” che sposta la decorrenza della pensione, dalla maturazione dei requisiti, di 12 mesi ai lavoratori dipendenti e di 18 mesi ai lavoratori autonomi. La legge Bilancio 2017 ha cancellato questa norma con l’effetto di anticipare la pensione di 12/18 mesi, rispettivamente ai lavoratori dipendenti e ai lavoratori autonomi.

Terza e ultima novità concerne lo stop alla “speranza di vita”. Come tutti i requisiti di tutte le pensioni, anche quelli della pensione “usurante” sono soggetti all’adeguamento della speranza di vita. L’ultimo c’è stato dal 2016 (più 4 mesi), dopo del 2013 (più 3 mesi). I prossimi (anno 2019, 2021, 2023 e 2025) non si applicheranno agli usuranti.