Da marzo il cedolino della pensione cambia aspetto. È con questa rata, infatti, che l’Inps recepirà le novità della riforma fiscale che hanno effetto retroattivo da gennaio, nonché quelle relative all’assegno unico e alla perequazione (l’ex scala mobile delle pensioni) per l’anno in corso.
L’aggiornamento è automatico, salvo che per le detrazioni fiscali: per avere quelle per i figli a carico, che compiranno 21 anni d’età dal mese di aprile in avanti, occorre fare una nuova domanda all’Inps.Con la rata di marzo, innanzitutto, l’Inps aggiornerà il prelievo fiscale sulle pensioni con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2022, al fine di mettere in pratica la riforma della legge n. 234/2021 (legge bilancio 2022). Pertanto, sul cedolino di pensione di marzo, i pensionati riceveranno in pagamento:•
l’adeguamento del calcolo mensile alla nuova tassazione, sia rispetto alle aliquote/scaglioni che alle detrazioni per reddito;•
il conguaglio dell’Irpef netta mensile, già trattenuta nei primi due mesi dell’anno.Dal 1° marzo, inoltre, è diventato operativo il nuovo «assegno unico e universale» (Auu). È una misura che va a sostituire alcune prestazioni, fra cui l’assegno al nucleo familiare (Anf) e gli assegni familiari (Af) nelle ipotesi di presenza in famiglia di figli d’età inferiore ai 21 anni, ovvero senza limiti d'età nel caso di figli con disabilità. Pertanto, dal 1° marzo l’Inps non riconoscerà più le prestazioni di Anf e Af ai nuclei familiari con figli e orfanili; mentre, continuerà a riconoscerle ai nuclei familiari composti: dal coniuge (eccetto il caso di coniuge effettivamente separato); dai fratelli; dalle sorelle; dai nipoti, d’età inferiore a 18 anni compiuti ovvero senza limiti di età, qualora si trovino, a causa d'infermità o difetto fisico o mentale nell’assoluta permanente impossibilità di dedicarsi a proficuo lavoro, se siano orfani di entrambi i genitori e non abbiamo diritto alla pensione ai superstiti.La disciplina dell’Auu, peraltro, ha modificato pure il regime delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia, abrogando quelle per figli a carico d’età inferiore ai 21 anni. Pertanto, sempre con la mensilità di marzo l’Inps ritiene revocate, su tutte le pensioni, le detrazioni per figli a carico d'età inferiore a 21 anni dei residenti in Italia e di quelli all’estero, come anche le relative maggiorazioni (ad esempio: per figli minori di tre anni; per figli disabili; per famiglie con più di tre figli), nonché l’ulteriore detrazione per le famiglie numerose. Per ottenere le detrazioni per i figli a carico che compiranno 21 anni dal mese di aprile in poi, bisognerà presentare una nuova domanda. L’Inps, invece, continuerà a riconoscere le detrazioni per i figli d’età pari o superiore a 21 anni o per i figli disabili d'età pari o superiore a 21 anni (senza la previgente maggiorazione che è stata soppressa).Infine, sempre con la rata di marzo l’Inps provvederà a corrispondere gli arretrati derivanti dall’applicazione dell’indice di perequazione pari all’1,7% (con le rate di gennaio e di febbraio, invece, era stato applicato l’indice provvisorio dell’1,6%).