L'intervista. Pelle: «Edilizia ripartita, pronta a riassorbire 90mila lavoratori»
Il neo eletto segretario della Filca Enzo Pelle. Al tavolo il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra
Enzo Pelle è il nuovo segretario generale della Filca-Federazione italiana lavoratori costruzioni e affini della Cisl. Calabrese, 58 anni, sposato, due figli, succede a Franco Turri. Quando era ancora minorenne ha lavorato in edilizia, un’esperienza che l’ha segnato e avvicinato al mondo sindacale. Si è laureato all’Università di Bologna in Economia e Commercio. Ha iniziato il suo percorso nel sindacato con la formazione e poi gestendo la contabilità di alcune strutture calabresi della Filca.
Qual è la sua opinione sul bloc- co dei licenziamenti e sulle politiche attive per chi ha perso il lavoro?
Ben vengano gli ammortizzatori per salvare i posti di lavoro. Anche se il problema non ci tocca. L’edilizia, infatti, è in ripresa e potrebbe assorbire 80/90mila persone con un piano di formazione organico.
E sui contratti pirata?
Abbiamo un record negativo in edilizia: sono vigenti e depositati al Cnel 74 contratti, dei quali ben 37 (il 50%) sottoscritti da organizzazioni non aderenti al Cnel. Non si può inventare un sindacato sulla carta, senza iscritti. Servono verifiche.
Con che spirito 'eredita' la segreteria?
Eredito una categoria moderna e innovativa, che pone il lavoratore sempre al centro della propria azione sindacale. Continueremo a promuovere idee come abbiamo già fatto con il Durc e con la patente a punti, che sono intuizioni nate in casa Filca.
Quali saranno le sfide del futuro?
Il mondo delle costruzioni è di fronte a cambiamenti epocali che lo vedranno centrale nella riduzione dell’impatto ambientale. È dovere anche del sindacato garantire la sostenibilità sociale rafforzando e allargando le tutele, la sicurezza e la dignità dei lavoratori dell’edilizia, che resta uno dei comparti principali dell’economia nazionale. Nel 2020 la Filca ha avuto 230mila associati.
Che cosa proporrà?
Tra le prime proposte ci sono quella di rendere il Superbonus 110% permanente per le fasce più deboli; l’introduzione dei promotori della prevenzione Inail per garantire la sicurezza nei cantieri; il cartello di cantiere digitalizzato per assicurare la trasparenza e la possibilità di controlli da parte di tutti i soggetti.
L’edilizia verde può rilanciare il settore?
Il Pnrr è un’occasione imperdibile per la sostenibilità nelle costruzioni. Ma sono necessarie semplificazione e trasparenza. Solo così possiamo dare qualità al sistema edile. Mentre la Pa deve cambiare la logica degli appalti.
La sicurezza resta una priorità…
Sono ancora troppi gli infortuni. Dobbiamo formare e introdurre nel comparto i promotori della prevenzione Inail, soprattutto per le cadute dall’alto, prima causa di incidenti nei cantieri.
Cosa pensa delle reti di impresa?
Possono essere una soluzione per ricompattare il comparto dopo il proliferare delle partite Iva. Proponiamo incentivi e premialità per l’aggregazione di imprese.
E della qualificazione professionale degli addetti?
Abbiamo gli strumenti e dobbiamo rafforzarli. Il sistema bilaterale è centrale per la formazione dei lavoratori edili. È un’occasione per avvicinare i giovani ai cantieri. L’edilizia ha bisogno di figure nuove e devono essere pagate bene.