I terrapiattisti hanno ragione. La terra è un piatto, ma di pasta. Quanto meno quella parte di mondo che può permettersi di portare in tavola lasagne e fusilli. Secondo i dati diffusi da Unione Italiana Food, che con
International Pasta Organisation organizza per il 25 ottobre il World Pasta Day (#worldpastaday e la capitale quest'anno sarà Philadelphia) i consumi totali sfiorano ormai i 14 milioni di tonnellate. Più della pizza, spaghetti & co sono sinonimo di Italia. Noi italiani siamo dei grandi sponsor di questa produzione visto che ne consumiamo oltre 23 chili annui procapite (1,7 milioni di tonnellate) e nel 2023 il 56% della produzione nazionale è stata venduta all’estero: 2,2 milioni di tonnellate, 75 milioni di porzioni portate in tavola nelle case e nei ristoranti di quasi 200 Paesi. Da sempre,
l
’Italia è leader per la produzione (con oltre 3,9 milioni di tonnellate, -1,9% sul 2022), davanti a USA, Turchia e Egitto, con un fatturato di 8,1 miliardi di euro (+5,4%).Quest'anno, la ricerca di
Unione Italiana Food e Touring Club Italia ha individuato quali sono i piatti di pasta che piacciono di più agli stranieri in visita nel nostro Paese. Quanto pesi il loro giudizio sul mercato lo dicono i numeri: ogni anno arrivano oltre
40 milioni di turisti nel nostro Paese, attratti dalle bellezze storico artistiche ma anche dalla cucina.Secondo i risultati dell’indagine condotta da
Touring Club Italia, oltre
1 ristoratore su 2 (54%) ha
tra i propri clienti il 50% di stranieri e secondo
7 ristoratori su 10 (72%), la cultura enogastronomica della clientela straniera è aumentata in questi anni. Tra le informazioni più frequentemente richieste dai turisti, al primo posto si posiziona
la provenienza degli ingredienti (28%), seguita dalla
storia del piatto (25%) e, con un po’ più di stacco,
la modalità di esecuzione (14%).
“Nella scelta di una meta turistica, ormai, le esperienze enogastronomiche hanno un peso sempre più determinante" conferma Margherita Mastromauro, Presidente dei Pastai Italiani di Unione Italiana Food.Sempre secondo l'indagine presentata ieri a Milano, il formato
più apprezzato dai turisti che visitano il Bel Paese è la pasta lunga, con il 46% delle preferenze, contro un 17% che preferisce la pasta corta e un 38% che non si esprime. Parlando invece delle preferenze riguardo alle ricette, con valori tra 0 e 10, sul podio troviamo gli
Spaghetti alla Carbonara (7,8), le
Lasagne alla bolognese (7), la
Pasta al pomodoro (6,9). La classifica prosegue con
Spaghetti alle vongole(quasi a pari merito con la pasta al pomodoro 6,8),
Bucatini all’amatriciana (6,7),
Spaghetti cacio e pepe (5,3),
Tortellini in brodo(4,3),
Pasta alla norma (3,8),
Trofie al pesto (3,4),
Orecchiette con cime di rapa (2,9). "La pasta è anche un alimento economico" ha ricordato la presidente Mastromauro, spiegando il successo di questo alimento anche con la intelligente politica di marketing dei pastai, che hanno sempre seguito il mercato, adattando la produzione ai gusti del consumatore. "La generazione Z è incline a rompere gli schemi e a consumare pasta a colazione" ha detto la presidente di Uif.