Economia

FAMIGLIE. Pasqua di crisi, calano i consumi

lunedì 9 aprile 2012
Pasqua di crisi per gli italiani che hanno privilegiato la festa "fai da te" casalinga, più povera ed economica rispetto al passato. Il calo del 10% negli acquisti di uova e colombe è l'aspetto più evidente di una Pasqua al risparmio che almeno 8 italiani su 10 hanno trascorso in casa con una spesa complessiva stimata a 1,2 miliardi, con un calo di ben il 7% rispetto al 2011.Coldiretti stima che gli effetti della crisi ha spinto solo 4 milioni di italiani a trascorrere la Pasqua al ristorante, con un costo medio di 40 euro ed un totale 172 milioni, in leggero calo rispetto al 2011, mentre le presenze negli agriturismi sono aumentate del 3%. La Pasqua 2012 sarà ricordata, sottolinea la Coldiretti, anche per l'accresciuta sensibilità nei confronti degli sprechi. Il 57% degli italiani ha infatti ridotto lo spreco di cibo per effetto della crisi e tra questi il 47% lo ha fatto facendo la spesa in modo più oculato, il 31% riducendo le dosi acquistate, il 24% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo.Il menu della Pasquetta infatti per molti italiani - precisa la Coldiretti, secondo un'indagine condotta con Swg - è a base di polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia che sono un'ottima soluzione per utilizzare gli avanzi della Pasqua secondo le preziose ricette tramandate nel tempo in campagna. Per contenere le spese della tavola senza rinunciare alla qualità il 61% degli italiani confronta con più attenzione i prezzi nel momento di riempire il carrello della spesa mentre il 59% va alla ricerca delle offerte più economiche. Con la crisi, insomma, in quattro famiglie su dieci si è riscoperto il piacere della preparazione casalinga deidolci tipici della tradizione di Pasqua, che unisce risparmio e rispetto della tradizione.Tra le preparazioni familiari vince la pastiera napoletana seguita dalla colomba e dalla pizza di Pasqua e dalla treccia pasquale. Più gettonate del solito sono state quest'anno, conclude Coldiretti, le economiche uova utilizzate nelle numerose specialità regionali diffuse sul territorio anche se almeno in una famiglia su tre non si è rinunciato alla tradizionale carne di agnello nelle classiche ricette.