Economia

Ministero dell'Economia. Partite Iva in calo ad agosto

lunedì 12 ottobre 2015
Ad agosto sono state aperte 16.265 nuove partite Iva. Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente si osserva una flessione (-6,5%). Lo riferisce il Ministero dell'Economia. Sembra consolidarsi la tendenza degli effetti derivanti dalle nuove forme contrattuali introdotte dal Jobs act, accompagnate dagli incentivi fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato, che sembrano aver continuato a favorire la costituzione di rapporti di lavoro dipendente rispetto a rapporti di lavoro autonomo con partita Iva.La distribuzione per natura giuridica delle nuove partite Iva mostra che la quota relativa alle persone fisiche, è pari al 77,2%, le società di capitali si attestano al 17,5%, le società di persone circa al 4%, mentre la percentuale dei 'non residenti' e 'altre  forme giuridiche' è pari all'1,2%. Rispetto ad agosto 2014, si rilevano decisi decrementi di aperture per le forme societarie: società di persone -19,4%, società di capitali -11,1%; calo più contenuto, invece, per le persone fisiche (-4,7%). Riguardo alla ripartizione territoriale, circa il 42% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,7% al Centro e il 36,1% al Sud e nelle Isole. Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, i pochi aumenti di aperture di partite Iva sono localizzati in Provincia di Trento (+11,9%), Abruzzo (+6,4%) e Sardegna (+3,8%); invece le flessioni più consistenti si sono verificate in Basilicata (-22,4%), Lazio (-12,2%) e Toscana (-11,5%). Con riferimento alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra, come di consueto, il maggior numero di aperture di partite Iva (25,3% del totale), seguito dalle attività professionali (11,4%) e dall'agricoltura (10,4%). Rispetto ad agosto dello scorso anno, tra i settori principali si osserva un aumento di aperture nel l'istruzione (+11,7%), incrementi più contenuti per la sanità (+2,1%) e le attività immobiliari (+1,8%), mentre le flessioni più evidenti si registrano nei trasporti (-18%), edilizia (-13,3%) e servizi d'informazione (-12,2%).Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con il 62,7% delle partite Iva aperte da soggetti di sesso maschile. Il 47,6% delle aperture è attribuibile ai giovani fino a 35 anni e il 34,1% a soggetti tra 36 e 50 anni. Rispetto al corrispondente mese dello scorso anno tutte le classi di età accusano cali di aperture, principalmente la più giovane (-6,8%).Nel lo scorso mese di luglio 1.249 soggetti hanno aderito al nuovo regime forfetario, mentre 4.016 soggetti hanno aderito al regime fiscale di vantaggio. Complessivamente, tali adesioni rappresentano il 32,4% del totale delle nuove aperture. La possibilità di opzione tra i due regimi è stata prevista dal decreto Milleproroghe (dl  192/2014) ed è valida solo per l'anno in corso, in considerazione della circostanza che da gennaio 2016 resterà in vigore solo il regime forfetario.