Economia

IL SALONE. Parigi ci prova. Cento novità contro la crisi

Alberto Caprotti mercoledì 26 settembre 2012

Non è provato che continuare a produrre auto diverse, quando le auto non si vendono, sia un antidoto per la depressione. Anzi, per Sergio Marchionne l’equazione funziona esattamente al contrario. Ma in assenza di alternative, quasi tutti i costruttori di auto lo fanno. O almeno ci provano.

Cento nuovi modelli per rianimare un mercato europeo ai minimi storici: è questo il menù che propone il Salone di Parigi, che apre domani con le due tradizionali giornate dedicate alla stampa internazionale, per poi concedersi al pubblico da sabato 29 settembre fino al 14 ottobre.

Ci vuole fegato per mettere in moto una rassegna per forza sfavillante, dove gli addetti ai lavori dovranno necessariamente sfoderare sorrisi a trentadue denti e discorsi ottimistici quando la realtà dice invece che il mercato delle quattro ruote in Europa è da encefalogramma piatto. Non solo le vendite sono scese del 6,6% nei primi otto mesi dell’anno ma, secondo gli analisti, il calo arriverà all’8,8% a fine 2012, con appena 12,5 milioni di vetture immatricolate.

Per difendersi e sperare che l’aria cambi, i principali costruttori mondiali puntano su vetture compatte e funzionali, con motori ecologici e più piccoli, e con prezzi il più possibile accessibili. Un trend seguito anche dai marchi “premium” che, sempre più, puntano su modelli di taglia inferiore. Ma a salvare il lusso ci sono i mercati emergenti: per primo la Cina, dove le supercar, i grandi suv e le ammiraglie vanno ancora a ruba.L’ad di Fiat, Sergio Marchionne già domani sarà a Parigi per presentare non una novità ma la naturale e attesa evoluzione del modello più venduto del marchio torinese, la Panda 4X4 che al Salone fa il suo debutto mondiale. Un’aggiunta strategica alla gamma questa terza generazione, anche perchè sarà l’unico modello a trazione integrale del segmento A. In passerella per Fiat anche le versioni Trekking e Natural Power della Panda. Parigi rappresenta anche l’esordio davanti a grande pubblico anche per la nuova 500L.

Nel comparto del lusso, il Gruppo Fiat mostrerà la gamma di nuova generazione al completo della Ferrari, tra cui l’ultima nata F12berlinetta. Ma i riflettori saranno puntati sull’anticipazione di alcune soluzioni tecniche che verranno applicate alla nuova Enzo. La novità Maserati riguarderà invece la GranCabrio: a Parigi la Casa del Tridente svelerà la nuova versione MC Stradale.

Attesi come sempre da protagonisti i brand “premium” tedeschi. La novità più intrigante è di Bmw che, proprio per seguire il trend di mercato che impone vetture più compatte, presenta in anteprima mondiale la Concept Active Tourer, prototipo di quella che diventerà la prima auto a trazione anteriore nella storia della Casa bavarese. E anche la sua prima multispazio di sempre che interpreta alla perfezione la filosofia Bmw in materia di mobilità futuribile. Prendendo spunto dalla tecnologia eDrive, si tratta infatti di un’ibrida plug-in, frutto del connubio tra un motore 3 cilindri a benzina TwinPower Turbo (che aziona appunto le ruote anteriori) e un propulsore elettrico abbinato al retrotreno per una potenza complessiva di 190 CV.

Tra le berline medie compatte, la regina del Salone sarà certamente la settima generazione della Golf, che sfiderà la nuova Toyota Auris, anch’essa in prima mondiale a Parigi. In passerella anche la nuova Ford Mondeo. Inevitabile l’offensiva dei piccoli suv, dalla 2008 di Peugeot alla Opel Mokka, dalla Chevrolet Trax alla Ford EcoSport fino al concept Suzuki S-Cross. Riflettori anche sulle citycar compatte, come la nuova Renault Clio, l’inedita Opel Adam, che punta a fare concorrenza alla 500 e alla Mini, la nuova Ford Fiesta, e la versione cabriolet della Citroen DS3.

Mascherare la grande crisi a colpi di novità sembra dunque essere la parola d’ordine della vigilia parigina. Del resto è sempre stata questa la principale missione dei Saloni dell’auto, anche quando dietro al volante non c’era motivo di piangere. Interessante invece sarà verificare se l’onda elettrica continuerà a gonfiarsi. O piuttosto a tornare a rappresentare quella grande (e per ora perduta) illusione di mobilità veramente alternativa ed intelligente.

Nel 2011 in Italia di auto elettriche ne sono state immatricolate 289, ossia circa lo 0,016% del totale, mentre nei primi 6 mesi del 2012 le elettriche pure pesano per lo 0,04% del mercato. Cifre irrisorie. Questa tecnologia rivoluzionaria non sembra avere, oggi, le carte in regola per la diffusione di massa, e resta incomprensibile la scelta del nostro governo che sta cercando di spingerla a suon di incentivi, dimenticando che per l’ambiente, nel medio periodo, sarebbe molto meglio puntare sulle vetture a idrocarburi a basse emissioni di CO2, o alimentate a GPL o Metano. Magari rottamando quelle con anzianità superiore a 10 anni, per svecchiare il circolante, e migliorare la sicurezza, il gettito fiscale e l’occupazione.La sensazione è Parigi segnerà la linea di confine. E che dopo la raffica di modelli alimentati a corrente presentati negli ultimi anni, si assisterà ad una prima, inevitabile frenata.