Puntano sulle tecnologie verdi, sul biotech, sull’intelligenza artificiale, non dimenticandosi di digitalizzare i servizi di caregiving, le imprenditrici innovative salite sul palco della Centrale nella Nuvola Lavazza di Torino per la finale del
Premio GammaDonna che dal 2004 valorizza l’anima innovatrice dell’imprenditoria femminile. Ed è stata
Paola Bernardotto, fondatrice di ’Ettomio (Vicenza)
, ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento per l’impegno con cui contrasta il
fast furniture – l’arredamento
usa e getta – con prodotti evolutivi che seguono le diverse fasi di crescita del bambino, creando una rete di fornitori artigiani italiani e promuovendo lo “slow design” e il Made in Italy. ‘Ettomio rivoluziona il settore dei mobili per bambini con arredi etici, sostenibili e cognitivi per stimolare lo sviluppo di abilità e capacità nelle giovani generazioni. All’evento – realizzato con il contributo della Camera di commercio di Torino, sotto il patrocinio di Commissione europea, Regione Piemonte, Città di Torino e G7-Women7 – sono state premiate anche
Cinzia Tessarolo (Family+Happy) con il "Giuliana Bertin Communication Award",
Gioia Lucarini (Relief) che ha vinto il “Women Startup Award” powered by Intesa Sanpaolo Innovation Center, e
Chiara Schettino (Dona Rosso), a cui è andata la Menzione per l’impatto sociale di Cottino Social Impact Campus.«Queste storie sono un esempio straordinario di come la passione imprenditoriale delle donne possa farsi motore di un cambiamento reale e sostenibile - ha dichiarato
Valentina Parenti, presidente di GammaDonna -. Crediamo fermamente che le imprese giochino un ruolo cruciale nell'affrontare le sfide più urgenti del nostro tempo, e che siano chiamate a guidare il cambiamento attraverso innovazione, impatto e modelli di business rigenerativi. Valori che 20 anni fa ci hanno spinto a creare GammaDonna e che oggi, in uno scenario complesso e in continuo cambiamento, sono più attuali che mai».Le imprenditrici accedono a un vero e proprio percorso di valorizzazione, accelerazione ed empowerment che si sviluppa attraverso eventi e percorsi di formazione, occasioni di business networking, sessioni di mentoring & advisory con EY, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Italian Tech Alliance, 24Ore Business School, Angels4Women, Innovup, Seed Capital Pro e Cottino Social Impact Campus. Oltre a mesi di esposizione mediatica sulle principali testate e tv nazionali.Laureata in sociologia con un background nella comunicazione digitale, Bernardotto ha dato vita a ‘Ettomìo – “il mio letto” nel linguaggio di un bimbo – brand che promuove l’arredamento cognitivo e lo
slow design, offrendo soluzioni etiche e sostenibili nel settore dell'arredo. Dopo 15 anni da dipendente e due da mamma, decide di contrastare il
fast furniture con prodotti che rispettino l'ambiente e supportino una filiera equa, creando consapevolezza sull'importanza di scelte di acquisto responsabili. Crea una rete di fornitori artigiani
made in Italy e, con una particolare attenzione all'inclusione, avvia collaborazioni con cooperative sociali per coinvolgere giovani con la Sindrome di Down nel confezionamento dei kit di montaggio, creando opportunità di lavoro e promuovendo la diversità nel mondo dell'imprenditoria. «Vogliamo dimostrare che è possibile offrire arredi sostenibili e di qualità, che non rispondono solo a un'esigenza estetica, ma riflettono anche i valori di chi li acquista - ha commentato
Paola Bernardotto nel ricevere il Premio -. Il nostro obiettivo è migliorare la qualità della vita delle famiglie, incoraggiando scelte consapevoli e sostenibili».