Inflazione. Nel paniere dell'Istat debuttano i pasti all you can eat e i corsi di padel
Il boom del padel. Nella foto, una partita di esibizione al Padel Trend Expo che si è svolto all'Allianz Mico di Fiera Milano City nei giorni scorsi con tantissimi appassionati
Dal 1928 è uno strumento essenziale per misurare l’inflazione che pesa sulle famiglie e analizzare il cambiamento delle abitudini di consumo. Il paniere dell’Istat è un macrosistema in continua evoluzione: contiene 1936 prodotti, suddivisi in 12 divisioni di spesa, i cui prezzi vengono analizzati in 91 Comuni.
Tra le new entry di quest’anno spiccano i pasti all yoi can eat, cavallo di battaglia dei sushi italiani ma che iniziano a diffondersi anche in altri tipi di ristoranti, ma anche i corsi di padel, disciplina sportiva che in pochi anni è letterlamente esplosa. Ma ci sono poi le lampadine smart, gli apparecchi per deumidificazione e purificazione dell’aria, il pavimento laminato, le piastre per capelli e gli scaldaletto elettrici. Sul fronte alimentare le mele Kanzi e l'uva Vittoria, e poi alcuni corsi ricreativi e sportivi (di tennis, di acquagym, di calcio e calcetto). Addio invece lettori e-book, ai tagliacapelli e regola barba elettrici e ai misuratori delle funzioni vitali. Il paniere del 2024 - utilizzato per il calcolo degli indici Nic (per l'intera collettività nazionale) e Foi (per le famiglie di operai e impiegati) e per l’indice Ipca (armonizzato a livello europeo) il paniere comprende circa 30 prodotti in più rispetto all’ano scorso.
Per l'elaborazione degli indici inoltre sono analizzate ogni mese circa 33 milioni informazioni sui prezzi provenienti dalla grande distribuzione organizzata mentre 385mila sono raccolte sul territorio dagli uffici comunali di statistica, quasi 235mila dall'Istat direttamente o tramite fornitori di dati e più di 157mila le quotazioni provenienti dalla base dati dei prezzi dei carburanti del ministero dello Sviluppo economico. Quanto ai canoni di affitto di abitazioni private, sono circa un milione e mezzo le osservazioni utilizzate per la stima dell'inflazione con dati aggiornati per la prima volta mensilmente in base alle comunicazioni dell'Agenzia delle Entrate.
Quest’anno l'Istat ha rivisto le tecniche d'indagine e i pesi con i quali i diversi prodotti contribuiscono alla misura dell'inflazione: nel 2024 la novità più rilevante è di natura metodologica e riguarda l'impiego della banca dati di Ivass per l'assicurazione r.c. auto, a vantaggio, si sottolinea in una nota, "dell'accuratezza della stima dell'indice per questo servizio". Inoltre, è stata adeguata la modalità di calcolo dell'indice dei beni energetici (il cui peso specifico all’interno del paniere è passato dal 10,5% al 10,9%) per tenere conto delle dinamiche dei prezzi dei prodotti energetici delle famiglie in transizione dal mercato tutelato al mercato libero.
Considerando la struttura di ponderazione per tipologia di prodotto, nel 2024 diminuisce il peso dei beni a favore di quello dei servizi: i primi scendono al 56,6% (da 57,6% del 2023) mentre i secondi passano a 43,4% (da 42,4%). Il peso dei diversi settori vede al primo posto i prodotti alimentari che rappresentano il 17,2% del paniere, seguiti dai trasporti con il 14,7%, dai servizi ricettivi di e di ristorazione (l’11,7%), abitazioni ed utenze domestiche (11,6%), servizi per la salute (8,3%). Fanalino di coda l’istruzione con lo 0,9% seguito da dalla comunicazione (2,1%).