Parrocchie. Oratori estivi, quali contratti di lavoro
Giovani all'oratorio estivo
Con la fine della scuola e l'arrivo del periodo della vacanze iniziano le diverse attività in oratorio: il grest e tutte le iniziative promosse per occupare i ragazzi nel tanto atteso periodo delle vacanze. E ben ci si può sbizzarrire nelle proposte, dai semplici giochi e uscite, ai laboratori più svariati. Ma mentre la domanda che ogni anno ci si presenta è sempre la stessa e cioè come si fa ad avere personale "in regola" che si occupi dei ragazzi per questo periodo, purtroppo la risposta non è detto che sia la medesima dell'anno precedente. E allora in questo articolo vediamo un po' di orientarci con una bussola, la più precisa possibile, nel labirinto dei contratti.
Quando i volontari non bastano
Le diverse opzioni disponibili
Altra tipologia di contratto, che resta al di fuori di quelle sopra menzionate, è poi il contratto d'appalto con cui, una parte - detta appaltatore - assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, la realizzazione di un opera o di un servizio verso un corrispettivo in denaro fornito dal committente.
Ogni incarico ha il suo contratto
A questo punto, fatta una panoramica delle diverse opzioni disponibili, per decidere quale utilizzare occorre chiedersi cosa si vuole far fare alla persona che si ha in mente o che ci si propone. L'educatore generico? L'animatore? Il barista? L'incaricato di uno specifico laboratorio? Occorre dunque partire dall'esame dei propri bisogni e poi, come in un gioco, vedere, sulla base delle regole sopra esposte, in quale casella si può collocare la persona.
Vediamo di fare degli esempi: se mi serve una persona per un laboratorio di teatro per i ragazzi, ecco che posso ricorrere a tutte le tipologie di contratti sopra indicate in quanto l'attività che dovrà essere svolta dalla persona (laboratorio teatrale) può certamente essere affidata a un lavoratore subordinato anche a tempo determinato, ma può essere affidata anche a un professionista del mestiere che per qualche ora viene a insegnare ai ragazzi, oppure a un collaboratore coordinato e continuativo, se l'attività non si risolve per esempio in poche sedute ma dura nel tempo; ancora certamente posso appaltare il servizio all'esterno, affidandomi ad esperti del settore. E per l'educatore? Sempre sulla base di quanto esposto sopra, è possibile sia utilizzare, oltre al lavoro subordinato, anche la collaborazione coordinata e continuativa (facendo attenzione alla etero-organizzazione).
È chiaro che gli esempi sopra riportati restano tali in quanto poi ci possono essere peculiarità nei singoli rapporti che possono fare la differenza, ma, almeno in linea generale, queste sono le coordinate che possono aiutare a capire almeno in quale delle due macrocategorie far rientrare il rapporto che si andrà ad instaurare.