La proposta. «Ora aboliamo i contanti». Mossa drastica anti-evasori
Il taglio da 500 euro, la più preziosa banconota della moneta unica, non è più stampato dal 1° gennaio 2019
Abolire i contanti. Una proposta drastica adatta ai tempi drammatici che stiamo vivendo. L’idea è di un gruppo di personalità diverse unite da un obiettivo comune: trovare una soluzione per contrastare l’evasione fiscale e ridurre le tasse. Con questo spirito è nata “Basta soldi sporchi!”, una petizione da ieri online su change.org, la piattaforma dove nascono le proposte per cambiare il mondo.
A portarla avanti ci sono diversi nomi noti: il magistrato Alfonso Sabella, l'ex segretario generale della Fisac Cgil Agostino Megale, il manager Elio Omar Lodesani, ex chief operating officer di Intesa Sanpaolo oggi consulente strategico indipendente. È stata di Lodesani l’idea di sintetizzare proposte differenti che aveva incontrato negli anni. «Erano anni che ci ragionavo. Nel 2011 mi aveva colpito un intervento di Alessandro Garassini, oggi presidente di Ata, sulla moneta digitale come soluzione ai problemi legati alla gestione del denaro. Sempre in quegli anni Pierluigi Saccardi, vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, aveva fondato il sito “Eroi fiscali”, il “club di chi paga le tasse”. Ma non era ancora il momento giusto per farsi avanti con una proposta così radicale come quella che abbiamo presentato adesso » spiega Lodesani.
Invece ora, con la crisi in corso e i tanti cambiamenti della vita quotidiana di tutti, può essere il momento per dare l’addio a banconote e monete. Quello che propone la petizione è sostituire completamente il denaro fisico con quello elettronico. Servono diversi accorgimenti, naturalmente. Innanzitutto occorre fare in modo che tutta la popolazione sia capace di utilizzare strumenti di pagamento elettronici, come le carte e tutti i sistemi di pagamento via smartphone. Poi occorre fare in modo che il costo delle transazioni sia azzerato. «Tutto questo però oggi è possibile, secondo le stime di Deloitte il 93% degli italiani tra i 18 e i 75 anni possiede uno smartphone, chi non ce l’ha potrebbe riceverlo dallo Stato come premio per l’uso di mezzi di pagamento digitale».
Al di là degli aspetti tecnici, non trascurabili ma nemmeno insuperabili, l’abbandono del contante avrebbe un poderoso effetto fiscale: fare emergere miliardi di euro di evasione fiscale, che non potrebbe più sfuggire alle casse dell’Erario. «Vivere in Italia è come aver comprato una casa dove hanno nascosto un tesoro: sotto i materassi, nelle cassette di sicurezza, nei doppifondi giace una enorme quantità di contanti dormienti. Questa enorme quantità di denaro non è sempre frutto del semplice risparmio, ma è denaro che “non può apparire” – si legge nella petizione –. Gli euro elettronici costringono all’emersione questa grande ricchezza e soprattutto evitano che possa essere ancora nascosta, sottraendo così risorse per il welfare, la sanità, l’equità fiscale».
Nelle prime 24 ore su change.org sono arrivate più di mille firme, anche di diversi politici. L’obiettivo di 500 firmatari con cui partiva la petizione è già quasi raggiunto. «La nostra proposta è indirizzata al Parlamento. Vedremo le reazioni e che cosa nasce dal nostro stimolo. Stiamo dialogando con gruppi di altri Paesi europei che hanno lo stesso obiettivo perché è chiaro che l’abolizione del contante dovrebbe coinvolgere l’intera area euro» conclude Lodesani, che ricorda: «Se lo Stato incassa di più, può aumentare i servizi sociali, diminuire le tasse, ridurre il debito pubblico. Abbiamo tutti da guadagnarci».