Ispettorato nazionale del lavoro. Oltre due aziende su tre irregolari
Nel 2018 in Italia sono stati rilevati 42.306 lavoratori totalmente in nero e 162.932 irregolari. È quanto emerge dal rapporto annuale 2018 dell'attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale illustrato all'Ispettorato nazionale del lavoro (Inl). La maggiore incidenza del fenomeno è stata registrata in Campania, Puglia, Lombardia, Lazio, Toscana ed Emilia Romagna. I settori merceologici maggiormente interessati sono i servizi di alloggio e la ristorazione, poi commercio, edilizia, attività manifatturiere e agricoltura.
Oltre due aziende su tre tra quelle controllate sono risultate irregolari nel 2018 in rispetto alle normative sul lavoro. Le aziende presso le quali le verifiche effettuate hanno portato ad accertare illeciti sono state in totale 98.255, con un tasso di irregolarità degli accertamenti definiti pari al 70% (+5% rispetto al 2017). È quanto emerge dal rapporto annuale dell'attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale 2018. A seguito dei controlli effettuati nel corso dell'anno, sono state intercettate 162.932 posizioni di lavoratori irregolari e tra questi, sul fronte del contrasto del lavoro sommerso, 42.306 lavoratori in "nero" (pari al 26% del totale degli irregolari). Interpolando i dati sopra riportati, si ricava in buona sostanza che, nelle realtà indagate, un quarto dei lavoratori irregolari è risultato totalmente "in nero" e che quasi la metà delle aziende irregolari ha occupato un lavoratore "in nero".
L'ammontare dei contributi e premi evasi complessivamente recuperati all'esito degli accertamenti svolti è risultato pari 1,35 miliardi di euro (1.356.180.092 euro), superiore del 23% rispetto al dato rilevato nell'anno precedente (1.100.099.932 euro). È quanto emerge dal rapporto annuale dell'attività di vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale 2018, redatto da Inl e Inps.
Posto in relazione con il minor numero di imprese ispezionate (-10% circa) tale dato è significativo dei positivi riflessi prodotti sulla redditività dell'attività operativa da un crescente grado di efficacia dell'azione di intelligence e di integrazione delle diverse professionalità ispettive operanti nell'ambito dell'Agenzia. Le risultanze dell'attività di vigilanza confermano altresì, sotto il profilo qualitativo, la validità della strategia di programmazione dell'Inl, incentrata su Commissioni istituite a livello regionale e mirata, come di consueto, al contrasto degli illeciti sostanziali, selezionati alla luce delle caratteristiche specifiche del tessuto economico-sociale delle diverse aree geografiche.