VERSO IL FUTURO. Nuove professioni della comunicazione Se ne è parlato all'Università Cattolica
Direttori artistici, curatori, programmatori, assistenti di produzione, fundraiser, responsabili della logistica, project manager, esperti di allestimento, sono diverse e molteplici le sfaccettature della professione dell’operatore culturale e dell’organizzatore di eventi. Una sola certamente è la vocazione di chi desidera lavorare in questo mondo, una forte passione per la cultura, una determinazione a costruire e coordinare iniziative di alto valore sociale, comunitario e partecipativo, progettare eventi pieni di senso, collocati in un preciso genius loci, utili e opportuni per raccontare un territorio. Gaia Morelli e Monica Gattini, docenti e testimoni, hanno discusso e dibattuto sul tema insieme a Luca Monti coordinatore dei due master Almed “MEC Master Eventi Culturali. Arte, cinema e spettacolo” che giunge all’undicesimo anno e “Progettare Cultura” in collaborazione con il consorzio Poli-Design di Politecnico di Milano che raccoglie cinque anni di esperienza precedente. Gaia Morelli, direttore di Civita Nord Italia, società italiana leader nell’organizzazione e comunicazione di eventi espositivi, in particolare per sedi museali e per la valorizzazione di siti e beni culturali, ha raccontato come all’interno di una mostra siano da gestire i servizi aggiuntivi, dal bookshop alla biglietteria, alle visite guidate, ai numerosi eventi collaterali per partner sponsor e target di pubblici specifici. Negli anni dal master in “Eventi d’arte”, che assumerà il più ampio titolo di “Progettare cultura” sono state assorbite via via in stage e poi con contratti di collaborazione diverse figure professionali, la cui qualità principale è la mediazione, tra committenti, promotori, finanziatori pubblici e privati, sponsor, fornitori. Monica Gattini Bernabò, responsabile delle relazioni istituzionali di Teatro Litta di Milano, ha completato la descrizione delle professioni riferendosi soprattutto al mondo dell’organizzazione per lo spettacolo dal vivo, dove si cercano in particolare amministratori, comunicatori e addetti stampa, fundraiser. Un mondo affascinante e per certi aspetti molto artigianale che coinvolge tutti coloro che stanno al di qua del palcoscenico e che rendono possibile la magia della scena, che sorvegliano e controllano delicati processi di lavoro che anch’essi devono saper ragionare tra capacità tecniche, dettagli di allestimento, spirito di sintesi.Oltre alle conoscenze teoriche del mondo dell’arte e della cultura in Italia occorrono peculiari abilità tecniche per creare un vero e proprio design dell’evento, un abito organizzativo su misura per una buona idea. È indispensabile un’attitudine al dinamismo, una particolare propensione per le relazioni interpersonali e la capacità di risolvere problemi e ottimizzare energie e risorse. Emerge dalla bella conversazione con le due ospiti che non necessariamente è indispensabile una laurea di materie economiche e gestionali per lavorare nell’organizzazione e viceversa spesso chi proviene da architettura o ingegneria ha un approccio molto creativo e appassionato per il teatro, il cinema o l’arte. Resta fondamentale saper pianificare le attività, proporre soluzioni, controllare e coordinare in maniera precisa, stare nella concretezza senza perdere tuttavia il sogno, per ricostruire quella dimensione intangibile e immateriale di cui è intrisa l’esperienza profonda della fruizione artistica e culturale.Informazione e giornalismoPresente lo staff al completo della scuola di giornalismo, Matteo Scanni giornalista freelance, vincitore di numerosi riconoscimenti per documentari e inchieste e le giornaliste professioniste Laura Silvia Battaglia e Ornella Sinigaglia, per rispondere alla domande sulle nuove competenze richieste al giornalista di domani.Gianni Sibilla, giornalista specializzato nel settore Discografico, direttore didattico del Master in Comunicazione Musicale di Almed, ha riflettuto sul paradosso dello scenario attuale delle professioni in questo campo: si dice che la musica sia in crisi, ma in realtà ce n'è molta di più in circolazione di una volta. E' in crisi un settore dell'industria della musica, quello alla vendita dei CD, a cui si accompagna una progressiva crescita del mercato digitale. In questo scenario le professioni della musica stanno cambiando: gli intermediari che ci fanno arrivare i suoni stanno mutando pelle. Ma una costante è presente: c'è e ci sarà sempre bisogno di qualcuno che aiuti a far arrivare canzoni e artisti al pubblico. I professionisti devono saper usare nuovi mezzi, nuove tecnologie, e in questo settore il Master in Comunicazione è attivo da tempo, con i suoi corsi e seminari sui nuovi scenari della musica.Tv Cinema Massimo Scaglioni, docente e coordinatore del master Fare tv, ha coordinato gli interventi di Carlo Panzeri, vicedirettore di rete4 e di Theresia Brown responsabile mktg di CNBC Universal… (controlla sito). Paolo Braga, docente del Master Scrittura e Produzione per la Fiction e il Cinema si è confrontato con gli ospiti sui temi della creatività e sulle competenze necessarie per diventare sceneggiatori, story editor e produttori.I professionisti hanno raccomandato agli studenti un’attenzione particolare al cambiamento del contesto competitivo dei broadcaster in particolare, che ha condotto ad una attenzione sempre maggiore per il tema dell’identità e di come comunicarla direttamente e efficacemente a spettatori e stakeholder.Theresia Braun ha sottolineato come la struttura di NBc sia costituita di norma da poco più di 30 persone che seguono ben 6 canali diversi: di qui la necessità di competenze multiple, trasversali, di attitudine creativa non disgiunta da comprensione dei meccanismi che regolano la costruzione dei palinsesti, la comunicazione e il mktg del prodotto, nonché la forza che tale prodotto può avere nell’attrarre fondi e inserzionisti. L’apparente paradosso, spiega Carlo Panzeri, protagonista di un periodo di innovazione per rete4, è che la moltiplicazione dei canali e dell’offerta dovuto alle nuove tecnologie non ha compresso bensì ha aumentato la domanda di contenuti, perché l’offerta sempre più variegata ha saputo sollecitare e attrarre anche quegli spettatori che prima non trovavano contenuti specifici. Un mercato in costante crescita che richiede a chi vi opera una visione a 360 gradi, non solo nuove competenze, ma l’attitudine a combinarle in maniera sempre diversa e creativa.