Milano. All'Humanitas un nuovo ateneo di medicina
Sarebbe del tutto fuori luogo parlare di una Harvard italiana se l’Humanitas University di Milano che aprirà i battenti con l’anno accademico 2014-2015 non annoverasse come supervisore della ricerca un certo Alberto Mantovani – tra i 400 scienziati al mondo più influenti nell’ambito biomedico (nell’elenco dei 15 milioni di studiosi censiti dall’European Journal of Clinical investigation) – se non avesse, nel parterre dei visiting professor, gente del calibro di Rolf Zinkernagel e Jules Hoffmann, entrambi immunologi, entrambi insigniti del Nobel per la Medicina rispettivamente nel 1996 e nel 2011.
Se, ancora, il corso di laurea internazionale in Medicina e chirurgia non fosse in lingua inglese; se non ci fosse un tutor ogni due studenti, e (dal 2017) un moderno campus dedicato di 20mila metri quadrati immerso nel verde (sorgerà in agro di Pieve Emanuele, grazie anche a una donazione privata di 20 milioni di euro), con aule, laboratori, residence, servizi, aree per la pratica sportiva. A tutto questo si aggiunga che gli studenti, oltre a una didattica di dimensione internazionale non solo a livello linguistico, ma anche nelle metodologie di esame e di studio che prevedono esperienze all’estero con prestigiose università straniere partner, saranno sottoposti ad un’apposita preparazione per sostenere i test di abilitazione alla professione medica per il Nord America, grazie alla collaborazione con il National Board of Medical Examiners.
L’Università, che avrà per rettore il chirurgo Marco Montorsi, una lunga carriera universitaria alle spalle, integrerà le attività con quelle dell’Istituto clinico Humanitas (che ha sede a Rozzano, un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico che gode di un accreditamento di eccellenza (Joint Commission International) rinnovato 4 volte negli ultimi 12 anni.
«Questo nuovo ateneo – spiega Gianfelice Rocca, presidente del Gruppo Humanitas – è un volano di crescita e sviluppo anche per il Paese, perché nasce con l’obiettivo di realizzare un modello formativo che sappia misurarsi in modo autorevole e competitivo nel panorama della formazione medica internazionale: reclutare i migliori cervelli, portandoli a studiare a Milano – aggiunge – permetterà di contribuire ad accrescere l’attrattività del sistema universitario e sanitario italiano».
Non a caso i test per il corso di laurea in Medicina (100 posti, tra 5 e 10 le borse di studio), oltre che a Milano si svolgerà in altre 17 città europee. Al via in autunno anche quello in Infermieristica (40 posti). A regime Humanitas University potrà accogliere oltre 800 studenti. I test di ammissione sono in programma il 15 e 16 settembre. Le rette? 12.000 euro l’anno (in media) per Medicina; 1.800 per Infermieristica.