Mercato. Non si acquista, si noleggia: l'auto di proprietà piace sempre meno
Le ragioni sono più di una. Da chi è indeciso sul modello da acquistare a chi non ha cifre ingenti da investire. Oppure chi è affascinato dall'idea di avere un'auto elettrica ma ancora non si fida e preferisce provare una soluzione temporanea. O ancora, chi vuole continuare a guidare una vettura diesel o benzina ma teme che queste motorizzazioni abbiano vita breve. Sta di fatto che nel cumulato annuo dei primi 8 mesi si conferma la solidità del trend di crescita del noleggio, nonostante la flessione di agosto, con il lungo termine che cresce del 37,71% (con una quota di mercato del 24,75%, oltre 3 punti in più del 2022) e il breve termine che ha immatricolato quest’anno quasi 18.000 vetture in più (+44,47%), raggiungendo una market share del 5,5%.
Il settore del noleggio veicoli ha immatricolato nei primi sei mesi dell’anno 308.950 auto, il 33% del totale del nuovo messo sulle strade italiane: 1 veicolo nuovo su 3 è a noleggio, per una crescita del 47% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un deciso sviluppo sempre più all’insegna della mobilità sostenibile, con il 34% dei veicoli elettrici nazionali e ben il 63% di quelli ibridi plug-in immatricolati a noleggio.
L’aumento dei volumi registrato dal settore riguarda non solo i nuovi “innesti” nel parco, ma anche la consistenza complessiva della flotta dei veicoli a noleggio circolanti in Italia che ha toccato la cifra record di 1 milione e 300mila unità. Di questi 1.197.000 sono noleggiati a lungo termine da aziende, pubbliche amministrazioni e privati (con partita IVA o solo codice fiscale) e 135.000 presi in locazione a breve termine per esigenze turistiche o di business.
Quali sono le auto più noleggiate? Nel primo semestre 2023, la top ten dei modelli di auto più noleggiati propone diverse novità che confermano come ormai le fonti di approvvigionamento di questo mercato si siano piuttosto diversificate. Al di là dei posizionamenti di vertice dei modelli di Fiat e Jeep con Panda (1° posto), Ypsilon (3°), 500 (4°), Renegade (5°) e 500 X (8°), si segnala il secondo posto di Dacia Sandero e, nella seconda parte della classifica delle migliori 10, la presenza di Yaris Cross, Volkswagen T-Roc, Dacia Duster e Renault Captur.
Noleggio a lungo termine. Cresce nel mercato die privati. Tra i segmenti di clientela che hanno visto una ulteriore crescita rispetto allo scorso anno si distinguono i privati, con e senza partita IVA, che hanno scelto di non acquistare la vettura, ma di prenderla a noleggio per 1 o più anni: hanno raggiunto le 163.000 unità, circa il 14% del totale veicoli in flotta. Le aziende si confermano clientela consolidata dei noleggiatori (detengono il 76% dei mezzi a nolo in circolazione) e il restante 10% è nelle mani delle pubbliche amministrazioni.
La buona stagione del breve termine. Nei primi sei mesi dell’anno il noleggio a breve termine ha evidenziato una decisa crescita, non senza criticità. Non è stato ancora colmato il gap nei volumi rispetto al pre-pandemia. Il settore ha perso quasi 1 noleggio su 5 (-17,5% vs 2019), ma prosegue la fase di recupero, avviando a graduale soluzione le difficoltà di approvvigionamento dei veicoli registrate negli anni scorsi, come evidenzia anche la nuova riduzione dei prezzi per noleggio (scesi del 9,4% rispetto allo scorso anno). Positivi tutti gli altri indicatori, in primis il giro d’affari (+21% vs 2019) e i giorni di noleggio (+4%), si rafforza la flotta (+1%) e si allungano le durate dei noleggi (+26%).
“L’avanzata della mobilità a noleggio nel nostro Paese segue da diversi anni un trend inarrestabile - ha dichiarato il presidente ANIASA, Alberto Viano -. L’accelerazione del ricambio non può che passare da una maggiore diffusione delle forme di mobilità pay-per-use. L’occasione per spingere su questo acceleratore è offerta dalla imminente Legge di Bilancio che, riprendendo anche quanto previsto dalla Legge Delega fiscale, potrebbe finalmente alleggerire la pressione tributaria sulla mobilità delle aziende italiane, aumentando il livello di deducibilità dei costi connessi alle auto a bassissime o zero emissioni”.