Famiglia. Niente più bonus asili nido dal 2019 per chi rinuncia al congedo parentale
Niente più «bonus asili nido» dal 2019. Ma per le domande presentate fino all’anno scorso resterà fruibile per quest’anno. Si tratta della cosiddetta monetizzazione del congedo parentale, cioè della possibilità per i lavoratori, soprattutto donne, di permutare in 600 euro un mese di congedo parentale.
La misura è rimasta in vigore fino al 31 dicembre 2018 e non è stata prorogata dall’ultima legge di Bilancio, cosa avvenuta per gli anni passati. Dal 1° gennaio 2019, pertanto, non è più possibile farne richiesta; quanti hanno fatto domanda entro il 31 dicembre 2018 ne potranno continuare a beneficiare fino al 31 dicembre 2019 mediante il Libretto Famiglia (per il lavoro occasionale) e fino al 31 luglio 2019 mediante la rete pubblica o privata dei servizi all’infanzia (pagamento delle rette). Il tutto è stato spiegato dall’Inps nel messaggio n. 1353/2019.
La misura, voluta dalla legge n. 92/2012, riconosce(va) alle lavoratrici dipendenti, autonome e parasubordinate la facoltà di rinuncia a uno o a più mesi di congedo parentale ricevendo in cambio 600 euro, per ciascun mese oggetto di rinuncia, da spendere per:
• pagare gli oneri della rete pubblica o privata di servizi all’infanzia (in tal caso, il bonus era pagato dall’Inps direttamente alla struttura scelta dalla lavoratrice);
• l’acquisto di servizi di baby-sitting con il Libretto Famiglia.
La misura, come accennato, non è stata prorogata per il 2019. Dal 1° gennaio, pertanto, non è più possibile farne richiesta, mentre resta possibile la sua fruizione, ovviamente da parte delle madri che ne hanno fatto richiesta entro il 31 dicembre 2018. Vediamo come.
Il contributo per far fronte agli oneri degli asili nido può essere fruito fino al 31 luglio 2019, data che rappresenta il termine oltre il quale l’Inps non prenderà più in considerazioni altre richieste di pagamento inviate dagli asili nido, per periodi di fruizione dei servizi per l’infanzia successivi allo stesso termine. Gli eventuali mesi interi di beneficio non fruiti entro lo stesso termine verranno considerati dall’Inps come oggetto di rinuncia, con conseguente ripristino dei corrispondenti mesi di congedo parentale.
Ai fini della fruizione con la modalità del Libretto Famiglia, l’Inps spiega che le madri possono ricorrere alle prestazioni occasionali per servizi di baby-sitting fino al 31 dicembre 2019 (non oltre) e che fino al 29 febbraio 2020 potranno dichiararle nell’apposita sezione online del sito internet dell’Inps. Qualora alla predetta data del 31 dicembre 2019 dovessero avanzare interi mesi di beneficio non fruito, questi mesi verranno considerati “rinunciati” con il conseguente ripristino di corrispondenti mesi interi di congedo parentale.
Nell’uno (contributo asili nido) e nell’altro caso (Libretto Famiglia), l’Inps ricorda e ribadisce che il beneficio è divisibile solo per frazioni mensili; pertanto, a titolo esemplificativo, nel caso di lavoratrice che abbia ottenuto un contributo baby-sitting di tre mesi (importo 1.800 euro) e ne abbia utilizzato, al 31 dicembre 2019, per un importo pari a 610 euro, si considera oggetto di rinuncia un solo mese, mentre gli altri due si considerano entrambi fruiti per il fatto che è stato superato l’importo di 600 euro con l’eccedenza (10 euro) che determina l’impossibilità di frazionare il secondo mese di fruizione (590 euro andranno persi).