Naturasì. Alla ricerca di personale
Cresce il settore del biologico e del biodinamico
La crisi legata al Covid-19 genera un salto di qualità nella consapevolezza dei consumatori, in ogni gesto e attività quotidiana. La crescita legata a prodotti alimentari biologici e biodinamici ne è una naturale conseguenza. Il balzo del biologico, visto con questa logica, è anche attenzione a sé e agli altri, alla biodiversità, in quanto termometro di un pianeta che improvvisamente diventa una sorta di proprietà condivisa. In quest’ottica, è da sottolineare il percorso positivo di Naturasì pre e post confinamento, con un aumento del personale di oltre il 10%: a fine febbraio i dipendenti sono 1.665, distribuiti nelle quattro sedi e nei punti vendita. Circa 500 i negozi serviti, di cui 327 a marchio Naturasì (di cui 160 diretti), diffusi in tutta Italia, in particolare in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Lazio. Il fatturato consolidato del Gruppo è di 471 milioni di euro (al 2020). Mentre sono 300 le aziende agricole biologiche e biodinamiche fornitrici, di cui sei socie o partecipate. Alcune (15%) offrono anche servizi aggiuntivi: agriturismo, bed & breakfast, fattoria didattica.
«In questa fase – spiega Fausto Jori, amministratore delegato di Naturasì – stiamo cercando una ventina di profili. A cominciare da chi lavora a contatto diretto con i nostri clienti. Non si tratta di semplici commessi, scaffalisti o addetti alle vendite. Hanno un ruolo più ampio: accompagnano all’acquisto consapevole, sono una sorta di sommelier del gusto. Per candidarsi e inviare il cv basta andare sul sito www.naturasi.it nella sezione “Lavora con noi”. Abbiamo bisogno soprattutto di esperti dell’ecosostenibilità. Cerchiamo giovani sensibili a questi temi con cui stipulare un patto etico, vicini alla nostra filosofia, che abbraccia tutta la filiera: dal seme all’intestino. I nostri collaboratori non sono delle risorse umane, ma umane ricchezze. La nostra “quota rosa” arriva al 59% e sei dirigenti su 13 sono donne».
Oltre 20 tecnici agronomi (seguono più di 10mila ettari di filiera agricola ) e addetti assicurazione e controllo qualità affiancano i produttori e gli agricoltori nelle fasi delicate della produzione. Un rapporto di collaborazione che significa garanzia della qualità del biologico e del biodinamico fin dalle sementi e dalle programmazioni delle semine. Mentre alcuni assaggiatori verificano la bontà dei prodotti messi in vendita. Un accordo con Slow Food sta aiutando a convertire i presidi al biologico e a salvaguardare in questo modo la tipicità, la qualità dei prodotti. Oltre a sostenere i produttori e le aree interne.
Mentre tra azienda e rappresentanze sindacali c’è un accordo per la donazione di ore di permesso e rol (riduzione orario lavoro) tra colleghi. Ore e permessi sono messe a disposizione di chi ne ha necessità per gravi malattie o per l’assistenza dei familiari gravemente malati.
Esiste anche un fondo di solidarietà: per ogni euro addebitato nella busta paga di chi aderisce, l’azienda mette due volte la quota donata dal dipendente. L’iniziativa ha lo scopo di aiutare colleghi che si trovano in difficoltà finanziaria per situazioni imprevedibili e urgenti, non altrimenti gestibili. Esiste inoltre una convenzione con Banca Etica attraverso la quale vengono concessi prestiti ai dipendenti, con garanzia aziendale (34 nel 2020).
Tra le attività di welfare aziendale sostenute: i centri estivi gratuiti per i figli dei dipendenti; l’assistenza fiscale gratuita; lo sconto del 25% sulla spesa bio nei negozi e l’orto aziendale nel quale i dipendenti hanno a disposizione un appezzamento per la coltivazione di ortaggi.
Molta attenzione viene posta alla formazione. «Le persone formate nel 2020 sono state 1.006 – aggiunge Jori - per un totale di oltre 14mila ore erogate tra corsi di formazione e sviluppo, formazione ambassador di negozio, master e corso “La nostra azienda” per nuovi assunti. Al fine di orientare la nostra mission sempre più verso un vissuto quotidiano abbiamo formulato un patto etico per il bene comune, un codice valoriale e comportamentale come “bussola aziendale” che tutti i dipendenti sono invitati ad approfondire con il sostegno di corsi di formazione e sviluppo mirati».
Inoltre, a seguito della decisione di premiare tutti coloro che sono stati “in prima linea” nei negozi e nei magazzini durante il periodo di Covid-19, l’azienda eroga un premio convertito in welfare utilizzabile in una piattaforma predisposta: Tre cuori. L’obiettivo è mettere in sicurezza la salute dei propri collaboratori ed è per questo che lo strumento del lavoro agile, in tutte quelle attività che ne vedevano la fattibilità, è fortemente spinto, con una particolare attenzione ai lavoratori fragili.
Dopo la riapertura di tutte le attività e la ripresa dei collaboratori alle trasferte, sempre per garantire la loro salute, messi a disposizione i test sierologici e tamponi presso una struttura medica e anche in azienda a intero costo aziendale. Oltre 300 i dipendenti in contatto con lo Sportello di ascolto. Garantiti almeno tre colloqui psicologici esterni per chi ne avesse la necessità.
L’azienda è anche impegnata nelle comunità e nei territori dove opera. Nel 2020 nasce il Progetto Rinascita per il ricollocamento di colleghi con fragilità fisica ed emotiva in attività sociali. «Al fine di rendere il progetto più strutturato – conclude l’ad – abbiamo messo in rete le imprese e le cooperative sociali che già sosteniamo con donazioni in merce e sponsorizzazioni, suddivise per categorie: Rete Sartorie Sociali, attività con donne che arrivano da situazioni di vulnerabilità; Radici, per giovani e senior con disabilità fisiche /psicologiche da inserire in ambito agricolo; Rete Comunità, associazioni che operano sul territorio e si occupano di sostenere persone emarginate o senza dimora. Volevo ricordare anche il nostro “listino sociale”, con 100 prodotti a costi accessibili».