Napoli. Un Polo tecnologico da finale europea
Riconoscimenti europei per il Polo tecnologico di San Giovanni a Teduccio (Napoli)
Nato dal progetto di rigenerazione urbana di Napoli est, dove sorgeva l’area ex Cirio (che fino a circa 50 anni fa dava lavoro a 10mila persone), il Polo tecnologico di San Giovanni a Teduccio è oggi un centro di formazione digitale che ruota attorno a un sistema di Academy di aziende italiane e di respiro internazionale. Fondamentale per lo sviluppo di questa realtà innovativa e di grande fermento tecnologico ed educativo è il contributo finanziario dell’Unione Europea, che stanzia dei fondi importanti a favore di progetti regionali in grado di contribuire in maniera concreta e decisiva allo sviluppo e alla crescita del territorio delle regioni dell’Unione. «Le Academy del Polo di San Giovanni a Teduccio – spiega Mita Marra, professore associato di Politica economica dell’Università Federico II e coordinatrice del progetto delle Academy per l’Ue - svolgono un ruolo di forte propulsione allo sviluppo locale, attraendo attività produttive all’avanguardia, generando occupazione e offrendo un importante punto di riferimento per la più generale riqualificazione dell’area orientale di Napoli, un’opportunità non solo per la Campania, ma per tutto il Sud Italia. Dal 2016 a oggi sono stati formati circa 3mila studenti. Il 95% collocati a lavoro».
Questa eccellenza meridionale, tra l’altro, è stata tra i 25 finalisti della prestigiosa competizione europea Regiostars 2020 nell’ambito della categoria Skills education for a digital Europe. «La cerimonia si è svolta a distanza con l’annuncio dei progetti vincitori per ciascuna delle cinque categorie previste dal premio – racconta la docente -. È stato entusiasmante poter essere in connessione con vari gruppi di progettisti nelle varie regioni d’Europa. Mi è sembrato che per i 30 anni del programma Interreg, la Commissione abbia voluto dare risalto ai progetti condivisi tra più Paesi, che tangibilmente contribuiscono a costruire la nostra identità europea. In particolare, mi ha colpito il progetto dell’Esa Bic del Portogallo, che ha utilizzato tecnologia aero-spaziale applicata alle attività della vita quotidiana. Anche il progetto della Croazia - che ha vinto il premio nella nostra sezione - è importante, in quanto ha creato una piattaforma nazionale cui tutte le scuole croate hanno aderito. Nonostante la distanza fisica, eravamo collegati, emozionati e soddisfatti di essere giunti in finale».
Il Polo accoglie diverse realtà. Tra queste: Apple Developer Academy (Apple), Digita Academy (Deloitte), Fs Mobility Academy (Ferrovie dello Stato), Cisco Networking Academy (Cisco), 5G Academy (Cap-Gemini), Accenture Cyber HackAdemy (Accenture), Aerotech Academy (Leonardo). Il progetto incarna lo spirito internazionale di una formazione a 360 gradi, dove viene data importanza prioritaria alla sperimentazione di una didattica innovativa tesa allo sviluppo delle essenziali competenze digitali per l’Industria 4.0 e costituisce un motore propulsore per lo sviluppo del territorio, in grado di attrarre interesse e competenze anche al di fuori dei confini regionali.
«Essere tra i finalisti di una competizione europea così prestigiosa è un riconoscimento importante per il sistema delle Academy dell’Università Federico II – conclude Marra -. Questo è un progetto che, con il fondamentale contributo finanziario dell’Unione Europea e grazie all’Università e alla Regione Campania, ha avviato un’opera di rigenerazione urbana trasformandosi in poco tempo in un Polo di grande attrazione per molti player internazionali dell’innovazione e in un punto di riferimento per tanti giovani all’interno del quale è concretamente possibile “creare e fare impresa” attraverso endogeni processi di socializzazione, sperimentazione e apprendimento esperienziale».