Napoli. Al via la 5G Academy
Capgemini ha annunciato l’avvio della prima edizione della 5G Academy, il primo programma di formazione in Italia in ambito 5G e trasformazione digitale in collaborazione con Università degli Studi di Napoli Federico II, Tim e Ptc (Parametric Technology Corporation). La ricerca di talenti in quest’area è infatti destinata ad aumentare rapidamente, dal momento che le società del comparto industriale considerano la connettività 5G uno dei principali abilitatori della trasformazione digitale e intendono implementare questa tecnologia entro due anni dalla sua diffusione sul mercato.
Il corso coinvolgerà 30 laureandi e laureati provenienti da differenti percorsi di studi e con propensione al digitale e all’imprenditorialità e avrà una durata totale di sei mesi, nei quali sono previsti due mesi di progetti sul campo supportati dai partner per lo sviluppo di business case. I partecipanti avranno inoltre la possibilità di essere assunti all’interno di Transformation Consulting, la business unit di Capgemini in Italia dedicata alla digital transformation.
Secondo i principali analisti, tra il 2020 e il 2023 il mercato globale del manufacturing investirà circa 2,5 miliardi sulle reti 5G e private Lte, ritenute il principale driver per promuovere una trasformazione che abiliti l’Industry 4.0. Le aziende che investono in questo senso devono adottare un approccio strutturato, tale da garantire un forte allineamento tra obiettivi di business e tecnologici. Proprio per questo nasce l’iniziativa di Capgemini e Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione con Tim e Ptc, che si pone l’obiettivo di sviluppare competenze verticali e di business che consentano di comprendere come il 5G abiliti use case innovativi che permettono di sviluppare nuovi modelli di business: l’infrastruttura 5G consentirà infatti di ridurre la latenza, aumentare la velocità di trasmissione dei dati e incrementare di vari ordini di grandezza la densità di oggetti e persone connesse.
Un recente studio del Capgemini Research Institute sul comparto industriale evidenzia il ruolo primario del 5G come abilitatore della digital transformation, tanto che il 75% degli intervistati lo pone come principale fattore abilitante dopo il cloud computing. Versatilità, flessibilità e affidabilità del 5G potranno superare le limitazioni delle attuali soluzioni di connettività, generando inoltre casi d’uso che abiliteranno l’Intelligent Industry, come analytics in tempo reale, videosorveglianza, controllo da remoto della produzione distribuita, movimenti abilitati dall’intelligenza artificiale (Ia) e operazioni da remoto attraverso l’utilizzo di realtà aumentata e virtuale (Ar/Vr).
Secondo l’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società , l'integrazione delle tecnologie digitali e i servizi digitali rappresentano i principali catalizzatori del progresso digitale a livello nazionale, anche se l’Italia si trova tra gli ultimi posti tra i paesi dell’Unione Europea per livello di digitalizzazione. Tra i motivi vi sono il ritardo culturale dell’Italia verso la digitalizzazione ma soprattutto la mancanza di competenze adatte per affrontare il cambiamento. La 5G Academy si propone di colmare il gap di competenze adottando un approccio di learning-by-doing, orientato sia all’analisi dei trend di mercato dei comparti Healthcare, Manufacturing, Media & Entertainment e Insurance e delle tecnologie abilitate dal 5G, sia allo sviluppo proattivo di use case e business model innovativi applicati a settori diversi.
In aggiunta alle competenze apportate da Capgemini e dall’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Academy potrà contare anche sul supporto di partner tecnologici, in particolare Ptc, che fornirà soluzioni Iot, e Tim, che oltre a garantire l’accesso all’infrastruttura, metterà a disposizione i propri esperti per docenze e testimonianze sulla “5G Society”.
«Il 5G rappresenta per le aziende l'acceleratore fondamentale lungo il cammino della digital transformation: si tratta di una vera e propria rivoluzione per le imprese di ogni dimensione, non solo perché andrà a supportare nuovi servizi, ma anche perché potenzierà in modo significativo capabilities già presenti che potranno garantire vantaggi competitivi rilevanti - ha affermato Raffaele Guerra, Transformation Consulting Director di Capgemini Business Unit Italy -. La creazione della 5G Academy nasce dall’esperienza di Capgemini e dal suo impegno per la promozione della digital transformation, con l’obiettivo di formare figure in possesso delle competenze necessarie a guidare in modo strategico le aziende, così che possano sfruttare appieno le opportunità offerte dalla tecnologia 5G».
Leopoldo Angrisani, direttore del Cesma - Centro Servizi Metrologici e Tecnologici Avanzati - ha dichiarato: «È sui nastri di partenza la prima 5G Academy italiana, promossa dalla Federico II con la collaborazione di Capgemini, player privato di levatura internazionale, leader nel settore del consulting sulle tecnologie avanzate. Nata con l'obiettivo di creare la workforce del prossimo futuro sulle tecnologie 5G e relative applicazioni, tale iniziativa può essere annoverata tra le soluzioni innovative di formazione che l'Ateneo Federiciano sta avviando da alcuni anni con grandi espressioni del mondo imprenditoriale. Essa si rivolge a laureati non solo nel settore scientifico-tecnologico ma anche in economia e scienze umanistiche. Le attività didattico-sperimentali si svolgeranno nel Complesso Universitario San Giovanni, considerato ormai un esempio di "buona pratica" per l'utilizzo dei fondi europei e il simbolo della Terza Missione e del Trasferimento Tecnologico dell'Ateneo. Grazie ai suoi tratti distintivi, sperimentazione avanzata, multidisciplinarità e contaminazione, il Cesma sarà la struttura operativa insediata nel Complesso che curerà l'organizzazione e lo sviluppo della 5G Academy. L'intero percorso si snoda su un arco temporale di 6 mesi, la coordinatrice didattica è la professoressa Antonia Maria Tulino, e i docenti coinvolti provengono sia dal mondo accademico (Federico II e rinomate università nazionali ed internazionali) sia da quello dell'industria e dei servizi».