Economia

La formatrice. «Il diritto umano di poter sognare»

Lucia Capuzzi domenica 22 novembre 2020

Non è garantito dalle Costituzioni né dai trattati internazionali. Eppure quello al sogno è un diritto umano fondamentale. Di più: è la precondizione perché libertà, dignità, parità possano trasformarsi da parole di inchiostro in realtà. Ne è convinta Myriam Castelló, 31 anni, formatrice e attivista, nata e cresciuta a São Lorenzo. Proprio da questa piccola città dello Stato brasiliano del Minas Gerais è iniziato il movimento che, alla fine di ottobre, ha riunito virtualmente persone di tutti i Continenti. Donne e uomini, giovani e meno giovani, tutti sognatori.

O, meglio, militanti per il diritto al sogno. «Vogliamo che il diritto a sognare sia riconosciuto come prerogativa essenziale dell’essere umano. Solo sognando entriamo in connessione con la nostra vera essenza e possiamo crescere, maturare, evolvere», afferma la fondatrice de La fabbrica dei sogni, prima cellula del Movimento per il diritto a sognare. «Sogniamo e lavoriamo per essere una comunità in grado di ispirare e trasforma, in modo coerente e sostenibile», racconta Myriam. Il punto di partenza è includere la promozione dell’attitudine al sogno nei curricula scolastici. «Ho avuto un’istruzione convenzionale – aggiunge –: pur amando studiare, non mi sentivo mai del tutto a mio agio.

Quando ho iniziato la facoltà di Ingegneria ho avuto modo di comprendere, parlando con i colleghi, che tanti avvertivano il mio stesso malessere. Non si sentivano stimolati: nessuno si curava di stimolare la capacità di immaginare, di andare oltre l’esistente, di trovare e sperimentare vie nuove». Per questo, Myriam ha creato la Fabbrica. «Era solo un’idea, una provocazione. Pian piano, però, è diventata un laboratorio di idee. Tanti si sono uniti. Nel 2016 siamo diventati Ong e, poi, abbiamo iniziato a lavorare via Internet per allargarci ad altri Paesi e Continenti. Il mese scorso, alla prima settimana di eventi online, hanno partecipato alle attività in 1.500 dalle varie parti del pianeta».

All’incontro di Assisi, Castelló partecipa all’interno del villaggio Politica e felicità, dove collabora alla realizzazione di un indice in grado di misurare la piena realizzazione di bambini e comunità. «Papa Francesco ha rivolto a noi giovani un grande invito a sognare insieme. Il Pontefice parla spesso dei sogni non come idee astratte ma come motore del cambiamento. Anche in ambito economico. Quando penso ai sogni mi viene in mente una grande distesa di terra. I sogni sono i semi che fanno crescere le piante, trasformando un campo desolato in un giardino, pieno di fiori colorati e alberi frondosi. Quando mancano i sogni, la terra resta arida, desolata, spoglia».