Tecnologia. Le ragioni della megamulta dell'Ue a Meta
Mark Zuckerberg, ceo di Meta
Nuova multa della Commissione europea a Meta, la società che controlla tra gli altri Facebook, Instagram e Whatsapp. La direzione Concorrenza ha inflitto all’azienda americana una sanzione di 797,72 milioni di euro per violazione delle norme sulla concorrenza: l’accusa è avere abusato della sua posizione dominante nel mercato dei social network per avvantaggiare il suo servizio di annunci pubblicitari Facebook Marketplace.
«Ciò significa che tutti gli utenti di Facebook hanno automaticamente accesso e vengono regolarmente esposti al Marketplace di Facebook, che lo vogliano o no – nota la Commissione –. La Commissione ha riscontrato che i concorrenti di Facebook Marketplace potrebbero essere esclusi poiché il legame conferisce a Facebook Marketplace un sostanziale vantaggio distributivo che i concorrenti non possono eguagliare».
Inoltre Meta è accusata di avere adottato pratiche commerciali scorrette contro gli altri siti che propongono annunci, in particolare su Facebook e Instagram, così da potere usare a proprio vantaggio i dati generati dagli altri inserzionisti.
La Commissione ha ordinato quindi all’azienda di interrompere da subito queste pratiche e non tentare di replicarle.
La multa chiude un’indagine avviata nel 2021: nel 2022 la Commissione aveva inviato a Meta le sue prime considerazione e l’azienda aveva risposto a giugno 2023.
Dopo l’annuncio della multa, Meta ha risposto con una lunga nota in cui annuncia che farà appello contro questa sanzione e ribadisce le sue tesi: accusa la Commissione di non avere dimostrato i danni alle piattaforme di annunci rivali e di avere ignorato che Marketplace «è una risposta alla domanda dei consumatori».