Economia

I CONTI E LA CRISI. Manovra verso la fiducia Monito Ue: l'Italia rischia

martedì 13 settembre 2011
Il governo dovrebbe porre la fiducia sulla manovra economica intorno alle 13 di oggi. È quanto emerge dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio. La fiducia dovrebbe essere votata alla stessa ora di domani,mercoledì. Nella serata di domani dovrebbe arrivare anche il via libera definitivo alla manovra. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi "è stato costretto al viaggio odierno presso le istituzoni europee per rassicurarle" sulla bontà della manovra che sta per essere approvata dal Parlamento.Lo ha detto lo stesso premier conversando con i giornalisti al suo arrivo a Bruxelles.MONITO UE: L'ITALIA RISCHIA UNA NUOVA MANOVRASe il gettito sarà inferiore al previsto, l’Italia dovrà ricorrere a una nuova manovra, mentre la crescita non può più aspettare. A due giorni dal voto alla Camera sulle misure varate dal governo, Bruxelles ribadisce un avvertimento già lanciato più volte a Roma. L’occasione è la presentazione, da parte del commissario agli Affari economici e monetari Olli Rehn, del Rapporto 2011 della Commissione europea sulle finanze pubbliche dell’Ue. «Gli Stati membri sotto la pressione dei mercati - avverte - devono continuare a lavorare sui loro obiettivi di consolidamento delle finanze e, se necessario, prendere ulteriori misure».Il rapporto riprende le raccomandazioni della Commissione sui singoli Stati, approvati dal Consiglio già il 12 luglio scorso, ma che rilette oggi, dopo un’estate di fuoco, assumono tutt’altra valenza. Raccomandazioni secondo le quali l’Italia deve essere pronta a prendere «misure aggiuntive qualora le entrate derivanti dal fisco siano minori di quanto previsto e se vi fossero difficoltà a tagliare la spesa come stabilito». Evento già verificatosi, a dire il vero, con la manovra agostana, ma che potrebbe ripetersi, fa capire Bruxelles. Più in generale, sottolinea il documento, «dato il debito pubblico molto alto, intorno al 120% del Pil nel 2011, il perseguimento di un consolidamento credibile e duraturo e l’adozione di misure strutturali a sostegno della crescita sono le priorità fondamentali per l’Italia». Bruxelles avverte che il debito «dovrebbe raggiungere il picco nel 2011 (120,3 ndr.) per poi scendere a ritmo crescente successivamente, grazie ad un aumento del surplus primario». Il rapporto riconosce che il previsto sforzo fiscale sul 2010-12 è superiore allo 0,5% del pil, e «il previsto percorso di aggiustamento dopo il 2012 è ben al di sopra delle disposizioni del Patto di stabilità».Nel rapporto si prevede che nel 2012 il debito pubblico medio nell’Ue continuerà a crescere, raggiungendo l’83,3% del Pil (88,7% per l’eurozona) con un balzo del 20% rispetto ai livelli del 2007. L’occhio è rivolto ovviamente alla situazione dei mercati; la Commissione, ha confermato anche il portavoce di Rehn, Amadeu Altafaj, è «preoccupata per le incertezze e il nervosismo» sulle piazze finanziarie.Non ha giovato in tutto questo l’intensificarsi delle voci di un default greco, alimentato dalle "aperture" a questo scenario da parte del vicencancelliere tedesco, il liberale Philip Rösler. Ieri sia Bruxelles, sia Berlino hanno cercato di gettare acqua sul fuoco. Lo stesso Rösler ha fatto macchina indietro: «quello che ci interessa - ha detto - è la stabilità dell’euro e vogliamo che la Grecia rimanga nell’Unione monetaria». Parole cui hanno fatto eco quelle analoghe di un portavoce del cancelliere Angela Merkel. E da Bruxelles, Altafaj ha fatto sapere che la Commissione europea «non sta lavorando» su un’ipotesi di default della Grecia. «È una questione di impegno politico» nei confronti del governo ellenico, ha spiegato. Ora, ha aggiunto, «stiamo lavorando intensamente con Atene» per ottenere il rispetto degli impegni presi e consentire il versamento della nuova tranche di aiuti da parte di Ue e Fmi.La situazione resta comunque grave. Ieri il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha fatto sapere che vi sarà, a margine del summit Ue del 17-18 ottobre, un eurogruppo a livello di capi di Stato e di governo. Secondo fonti del Consiglio Ue, questo vertice a 17 dovrebbe avere luogo il 17 ottobre. Sarà l’occasione, forse, della presentazione del nuovo "Mr. Euro", ma anche di presentare nuove proposte, per migliorare la comunicazione, la gestione delle crisi, ma anche di una più stretta integrazione fiscale tra i membri dell’eurozona. Una discussione, ha avvertito Van Rompuy, che potrebbe prolungarsi fino al summit di dicembre. Giovanni Maria Del Re