Economia

Imprese in rete. Modello Mind per l'innovazione: anche aziende rivali collaborano

Pietro Saccò mercoledì 8 marzo 2023

Un momento del convegno "Collaborare per Competere che si è tenuto a Roma a Palazzo Wedekind

Tommaso Boralevi mostra uno scatolotto di plastica bianca che ricorda un router o una batteria portatile di quelle che si usano per ricaricare i telefonini. Invece è un apparecchio sofisticato che attraverso le microonde magnetiche crea una barriera ai virus nel raggio di qualche metro. Installato in una scuola, in un ospedale o in un autobus può dare un grosso contributo contro contagi ed epidemie. È un prodotto sviluppato da poco e pronto per la messa in commercio. Un esempio piccolo ma efficace di quello che può nascere dalla collaborazione tra aziende diverse che normalmente non avrebbero motivo di incontrarsi. In questo caso una società della difesa, la romana Elettronica, e una immobiliare, l’australiana Lendlease. A farle incontrare è stata Federated Innovation @Mind, la realtà che negli spazi che hanno ospitato l’Expo di Milano lavora per aiutare aziende consolidate, startup e soggetti diversi a collaborare su progetti innovativi.

«Abbiamo messo insieme aziende che non si parlavano, anche società rivali, introducendo il principio della mission: si lavora insieme su un determinato progetto di innovazione, abbattendo le barriere, per poi continuare a farsi competizione sul resto» spiega Boralevi, che di Federated Innovation è presidente. Partita nel 2021, questa esperienza di innovazione aperta promossa da Lendlease (sviluppatore dell’area dell’Expo) con il contributo di Cariplo Factory (hub di innovazione di Fondazione Cariplo) ha saputo coinvolgere quaranta aziende italiane e internazionali suddivise in undici aree tematiche, con un modello di collaborazione tra privati e pubblicoprivato ancora poco diffuso in Italia. Seguendo il modello “collaborare per competere”, le aziende lavorano insieme condividendo persone e competenze per raggiungere insieme risultati di interesse comune. È una piattaforma aperta alla collaborazione di tutte le aziende, università ed enti coinvolti, e con una struttura legale a tutela della proprietà intellettuale. Funziona. Ieri con Boralevi i rappresentanti di aziende come AstraZeneca, Tim, Enel X, Bracco, Synlab e Schneider Electric sono andati a Roma a presentare al governo quello che è stato possibile fare in questo primo anno e mezzo. Si contano già cento iniziative nelle macro-aree “Futuro della salute” e “Città della salute”. Presto arriverà una nuova area tematica dedicata alla tecnologia al servizio della moda e del design.

Centrale, naturalmente, la collaborazione con la rete di Mind Milano Innovation District, come Arexpo, Fondazione Human Technopole, Fondazione Triulza, Irccs Ospedale Galeazzi– Sant’Ambrogio, Politecnico di Milano, Università Statale di Milano. «Siamo a Roma per raccontare al sistema Italia la nostra storia – ha spiegato Boralevi –. Vogliamo avviare una discussione, siamo convinti che l’esperienza di questo sandbox da un milione di metri quadri a Milano, messo a disposizione dell’intera comunità in Italia e in Europa, possa allargarsi a tutt’Italia e anche all’Europa». L’idea è che questo modo nuovo di “fare squadra” possa diffondersi, per dare l’opportunità all’Italia di sfruttare meglio dal punto di vista economico e industriale il grande potenziale di innovazione che storicamente è in grado di generare. Un’opportunità che si lega chiaramente anche ai fondi per l’innovazione messi a disposizione dall’Europa legati ai progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ci crede anche il governo: «Credo che l’Area Mind sia esattamente questo: il luogo di contaminazione e soprattutto di collaborazione, un polo di tutti votato all’innovazione con l’ambizione di diventare un esempio virtuoso per l’Europa » ha detto per il governo Federico Freni, sottosegretario all’Economia.