Mobilità. Tra Academy, formazione e nuove assunzioni
Le aziende della mobilità faticano a trovare personale con competenze adatte
L’Italia è il secondo Paese europeo per tasso di motorizzazione, con circa 663 veicoli ogni 1.000 abitanti, secondo solo al Lussemburgo (681 veicoli/1.000 abitanti) e con un valore molto più elevato rispetto agli altri principali Paesi europei (Germania 574, Spagna 519, Francia 482,
Regno Unito 473). Questo è significativo di quanto il nostro Paese sia dipendente dall’automobile, che da sola vale l’80% del traffico totale dei passeggeri. In prospettiva, un aumento della densità abitativa nei centri urbani pone sfide sempre maggiori per l’ecosistema e gli attori della mobilità (pubblici e privati). Questo contesto è stato inoltre impattato in modo rilevante dalla pandemia da Covid-19 che, in Italia, ha portato a un cambiamento delle esigenze di mobilità per un terzo degli italiani, con implicazioni sulla frequenza di spostamento, sugli orari e sulla tipologia di mezzi. Sulla base di queste premesse, Octo e The European House - Ambrosetti hanno dato il via all’iniziativa Connected Mobility 2025. «Il progetto - spiega Nicola Veratelli, Group Ceo di Octo - si propone di identificare una via italiana alla mobilità connessa e, sin da subito, di concretizzare alcune attività che coinvolgano parte degli attori del mercato della mobilità nella creazione di un ecosistema capace di dar vita a un progetto armonico basato su un approccio olistico alla connected mobility come catalizzatore e abilitatore delle Smart City». Non, quindi, un generico invito al consociativismo, ma un invito alla coopetizione intesa come collaborazione sistemica e lungimirante, all’interno della quale definire azioni concrete e promuovere sinergie ed economie di scala, lasciando contemporaneamente piena libertà di iniziativa ai singoli soggetti nell’offerta di prodotti e servizi per una mobilità connessa capace di contribuire al bene comune. E questo bene comune prevede anche la creazione di nuovi posti di lavoro, occupazione qualificata e figure professionali esperte che il nostro Paese fatica ancora a produrre in misura sufficiente a coprire una domanda destinata a crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni. «Parliamo di professionalità nel Security Engineer, di Cloud Architect, di Digital Tech Project Manager, di Big data Specialist, di Internet of Things Technical Analyst e molte altre ancora - sottolinea Veratelli -. La nuova via italiana alla mobilità connessa avrà bisogno del sostegno dell'intero sistema Paese anche attraverso un significativo arricchimento dell'offerta formativa, sia da parte delle istituzioni sia da parte delle imprese perché il capitale umano - con le sue nuove competenze per il digitale - è sicuramente uno degli elementi più importanti per il successo della via italiana alla mobilità connessa».
Intanto Arriva Italia – società del Gruppo Deutsche Bahn, tra i primi operatori nel settore del trasporto pubblico locale su gomma, con circa 100 milioni di chilometri di percorrenza annua e 360 milioni di euro di ricavi gestiti, 3.500 dipendenti e una flotta di oltre 2.500 autobus – è alla ricerca di 200 autisti di autobus nelle città e province di Brescia, Bergamo, Cremona, Torino e Aosta. Gli autisti, a seconda del territorio, opereranno sul trasporto locale in tratte sia urbane sia extraurbane. La ricerca è così suddivisa: 70 autisti per Brescia, 70 per Bergamo, 10 per Cremona, 40 per Torino e 10 per Aosta. Requisiti fondamentali per la candidatura sono il possesso della patente D o della patente D+E e della CQC per trasporto di persone. I candidati possono inviare la propria candidatura a selezione@arriva.it indicando nella mail la sede di interesse. I candidati selezionati, parteciperanno a un periodo di formazione e di affiancamento di circa 4 settimane, dove impareranno l’uso del mezzo a loro affidato e le linee di competenza. Arriva Italia è inoltre alla ricerca costante di meccatronici, operai specializzati che possiedono sia competenze meccaniche sia elettroniche e di diagnostica del veicolo, in grado di intervenire sui mezzi per risolvere problematiche inerenti quindi la meccanica ma anche dei software e dei computer di bordo. Le figure professionali idonee saranno inserite nelle sedi di Brescia, Bergamo e Torino. Anche in questo caso i candidati possono inviare la propria candidatura all’indirizzo selezione@arriva.it.
Proprio la difficoltà riscontrata nel trovare sul mercato del lavoro questa figura, ha dato il via al progetto Accademia della mobilità sostenibile, che vede il coinvolgimento di importanti operatori nel settore trasporti, tra cui Arriva Italia ed Elis, organizzazione non profit che da oltre 50 anni forma persone al lavoro e affianca le aziende con progetti di consulenza e innovazione, mettendo in contatto studenti e imprenditori, start up e grandi aziende. Nei prossimi anni le flotte verteranno sempre di più verso l’uso di motori meno inquinanti, ibridi ed elettrici, e questo porterà a una sempre maggiore richiesta di meccatronici, una figura a oggi di difficile reperibilità ma ormai essenziale. Il progetto si propone di formare giovani immediatamente pronti per l’inserimento lavorativo. Il progetto pilota verrà avviato a ottobre 2021 e sarà rivolto preferibilmente a diplomati tecnici: la fase d’aula durerà cinque mesi, di cui 14 settimane di percorso base e sei settimane di formazione specialistica. Tra le materie affrontate: meccanica industriale, tornitura e fresatura, meccanica auto motoristica, elettrotecnica di base, termoidraulica, pneumatica ed elettropneumatica. Arriva Italia offrirà ai neo-meccatronici un tirocinio retribuito di 3-6 mesi e alloggio per i tirocinanti fuori sede.