Economia

MISURE ANTI-CRISI. Riforma incentivi, alle imprese il 50% delle risorse

martedì 8 febbraio 2011
La riforma degli incentivi per il sistema produttivo che il governo ha messo a punto per rilanciare l'economia scatterà dal primo gennaio 2012. Lo si legge nella bozza di 22 articoli che domani arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri. La riforma prevede il ricorso a «meccanismi automatici di agevolazione, con particolare riferimento all'utilizzo di procedure di fruizione dell'aiuto mediante buoni o voucher» per le piccole e medie imprese. Alle pmi dovrà essere destinata «una quota di risorse non inferiore al 50% del complesso delle risorse disponibili». Previste  procedure negoziali «nel caso di singoli programmi d'investimento di grandi dimensioni» con un rilevante impatto sul Paese e un meccanismo di progetti «nel caso di investimenti che perseguano obiettivi selettivi di innovazione o comunque di rafforzamento competitivo del sistema produttivo».A partire dal 2012, al Fondo unico per gli incentivi confluiranno le risorse attualmente «finalizzate al superamento degli squilibri economici e sociali che sono assegnate dal Cipe» per «essere destinate a interventi statali di aiuto alle imprese e di sostegno del sistema produttivo». Tali risorse sono destinate per «l'85% alle Regioni del Mezzogiorno e per il 15% alle Regioni del Centro-Nord». Il nuovo sistema di organizzazione degli incentivi entrerà in vigore quando saranno accorpate in un Fondo unico presso il ministero dello Sviluppo le risorse per il sostegno del sistema produttivo. Il ministero, di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze, sentite le regioni, varerà un piano triennale per gli interventi statali. Di anno in anno, invece, sarà definito un programma che fissa, in riferimento a ciascun obiettivo, gli interventi da adottare e l'ammontare delle risorse finanziarie a disposizione. Le risorse saranno distinte per provenienza: statale, europea, regionale, proveniente da enti locali o da soggetti privati. Nel programma annuale saranno specificati gli interventi che riguardano in modo escusivo il Mezzogiorno.Nella bozza si parla anche di un "taglio" di un terzo delle leggi che riguardano l'imprenditoria. Scenderanno dalle attuali 100 a circa 70 le leggi che li riguardano, con un taglio di un terzo del totale. Prevista anche una semplificazione delle categorie di incentivo. Saranno tre: quelli automatici (credito di imposta), quelli con bando e quelli negoziali, che saranno rivolti alle grandi imprese. Saranno semplificate anche le procedure per l'erogazione, con minori adempimenti per le imprese che chiedono l'accesso agli incentivi. Nel ddl è prevista anche una diversa modalità per la deduzione dell'Irap dalle imposte dei redditi, che sarà differenziata tenendo conto del costo del lavoro. L'obiettivo è quello di rimodulare la deduzione attraverso una delega al Governo, che possa avere anche effetto retroattivo, tenendo conto del costo del personale che ha concorso alla formazione della base imponibile.