Tendenza. Milano capitale della formazione manageriale
Milano oggi non è più solo la capitale dell’economia e degli affari. La città meneghina, infatti, negli ultimi anni si è costruita una solida reputazione anche in un altro settore strategico, quello della formazione. E, se non è più una novità che Politecnico, Bocconi, Statale e Cattolica siano tra le più prestigiose Università del Paese, aumentano anno dopo anno i professionisti italiani e stranieri che scelgono Milano per frequentare anche corsi di specializzazione e master post-universitari. Ad attrarre i manager in città sono soprattutto i master e gli executive master che, in collaborazione con le principali aziende dei rispettivi settori, formano i professionisti verso le specializzazioni più richieste dal mercato.
«Negli ultimi anni le iscrizioni ai nostri master hanno fatto registrare una crescita a doppia cifra – commenta Giuseppe Soda, dean di Sda Bocconi –a dimostrazione del fatto che proporre una formazione d’eccellenza che incontra le professionalità di aziende alla ricerca dei migliori manager sul mercato è una strategia vincente». Un mix formativo che ha portato Sda Bocconi a essere la VI Business School in Europa e l'unica Scuola italiana post-Universitaria a essere presente nelle classifiche internazionali del Financial Times, attirando così l’attenzione di molti candidati stranieri.
Negli ultimi anni oltre ai master ed executive master in Business Administration, fiori all’occhiello di Sda Bocconi, stanno avendo molto successo anche due altri corsi dal respiro internazionale, dedicati ad altri settori di eccellenza che trovano una sede naturale a Milano: quelli del lusso, della moda e del design. E così numerosi studenti, la maggior parte dei quali dall’estero (il 72% per Emilux e l’86% per Mafed) arrivano in città per partecipare a programmi di specializzazione tenuti in lingua inglese come l’Emilux, l’Executive master in Luxury Management, svolto in partnership con la Business School francese Essec, e il Mafed, il master in Fashion, Experience & Design Management.
«I principali motivi per cui molti partecipanti scelgono il Mafed - commenta Emanuela Prandelli, direttore del master – è perché Sda Bocconi offre l'opportunità unica di una faculty specializzata nel settore Fashion & Design, composta da docenti Sda Bocconi e visiting professor da tutto il mondo. A questi si aggiungono professionisti del settore, che, attraverso la condivisione delle loro esperienze, forniscono ai partecipanti un quadro aggiornato della realtà e numerose opportunità di networking personale e professionale. Infine, studiare a Milano, capitale europea e centro mondiale della moda e del design, permette di partecipare ad eventi unici di rilevanza internazionale».
«Frequentare un programma internazionale offerto da due tra le principali Business School europee leader nel settore del Luxury Management significa immergersi in un contesto realmente globale e accedere a una rete di contatti e opportunità estremamente ricca - ha commentato Gabriella Lojacono, direttore Emilux -. L'efficacia e l'efficienza del processo di apprendimento sono ottimizzate da un bilanciamento di sessioni face-to-face e in distance learning e sessioni a Parigi, Milano, Dubai, Singapore e Mumbai. Altro punto di forza che accresce il valore di questo master è la faculty: tutti i docenti sono professionisti affermati che si dedicano, oltre all’insegnamento, a progetti di ricerca e pubblicazione di articoli e libri sul mondo del lusso».
Nei settori luxury, fashion e design il marchio Italia è garanzia di qualità: se il prodotto deve essere aspirazionale e indicativo di status, il fatto che sia prodotto da artigiani e designer italiani con secoli di storia alle spalle è un asso da giocare, anche laddove si entra a far parte di un gruppo che non necessariamente batte bandiera italiana. L’importanza del made in Italy, del resto, è ben rappresentata dalla piattaforma Italian Excellence creata da Sda Bocconi che unisce al fashion & design anche il food & beverage e l’arte, tutti contesti in cui la componente dell’italianità fa la differenza.