Coronavirus ed economia. Merkel: senza solidarietà non c'è Europa
"Senza solidarietà non c'è Europa". E il compito degli Stati che fanno parte dell'Unione è quello si sostenersi a vicenda perché nell'emergenza non c'è colpa. Sono parole di fiducia quelle dette dalla cancelliera tedesca Angela Merkel al Bundestag a poche ore dal Consiglio europeo, chiamato a decidere come arginare concretamente la crisi economica creata dal virus.
"Per la Germania riconoscersi nell'Unione europea è parte della nostra ragione di Stato" ha detto Merkel, sottolineando l'importanza della solidarietà europea. "L'Europa non è l'Europa se non si è pronti a sostenersi gli uni con gli altri, nei tempi di un'emergenza non si ha colpa", ha affermato. "In questa crisi abbiamo anche il compito di dimostrare chi vogliamo essere come Europa", ha aggiunto. "Viviamo tempi straordinari", siamo di fronte alla "più grande prova" dalla seconda guerra mondiale e "in gioco c'è la tenuta dell'Europa", ha aggiunto sottolineando la richiesta che il pacchetto da 500 miliardi previsto dalle misure dell'Eurogruppo sia velocemente disponibile. "Spero che per il 1 giugno questi soldi siano effettivamente disponibili". La cancelliera ha sottolineato che sono importanti per le linee di credito preventive, per le Pmi e per i lavoratori in Europa, sottolineando che su alcuni aspetti servono dei passaggi parlamentari, che coinvolgeranno anche il Bundestag. "Una cosa è chiara: dovremo essere pronti a dare contributi più alti per il bilancio europeo", ha proseguito Merkel. "Riusciremo a superare questa prova gigantesca come società e come Europa", ha affermato la cancelliera in Parlamento.
Germania e Francia puntano a creare un fondo straordinario da aggiungere al prossimo bilancio Ue pluriennnale (2021-2027), il Recovery fund, dotato di 300 miliardi di euro: è questa una delle principali proposte contenute in un documento interno della Commissione europea elaborato in vista del vertice Ue di questo pomeriggio. Nel documento viene indicato un pacchetto di iniziative destinato a integrare il bilancio pluriennale Ue e a mobilitare almeno 2000 miliardi di euro per ridare slancio alle economie colpite dalla crisi.
Nel suo discorso in Parlamento la cancelliera ha invece escluso l'istituzione di eurobond. Non non sono il mezzo adatto per combattere la crisi da coronavirus dato che per un tale passo "tutti i Parlamenti degli Stati membri" dovrebbero decidere che una parte dei loro bilanci deve essere trasferita all'Ue e questo sarebbe "un processo molto difficile che prende molto tempo e non un processo che aiuterebbe nella presente situazione".