Sul mercato. Mercedes Classe C SW, la bella “quasi italiana”
Che la nuova Mercedes Classe C SW sia «sicuramente la più bella di sempre», come recita lo slogan che la accompagna, è un'opinione soggettiva. Secondo noi però condivisibile. Il motivo forse è paradossalmente proprio il forte tasso di “made in Italy” che la caratterizza. Oltre ad essere stata disegnata dal Centro Stile Mercedes-Benz di Como, infatti, alla sua realizzazione hanno partecipato parecchie aziende italiane, con buona pace della signora Merkel, grandissima estimatrice dell’eccellenza tedesca.
«E’ la prima Station Wagon compatta di Mercedes-Benz – dichiara Cesare Salvini, direttore marketing della filiale italiana –. Non è solo pratica e versatile, ma con tecnologie di ultima generazione, è pronta per affrontare nuove sfide dal punto di vista della sicurezza, dell’efficienza, del comfort e del divertimento».
Com'è. Già, il divertimento. E’ proprio su questo aspetto che, secondo noi, Mercedes-Benz dovrebbe puntare nella comunicazione perché la nuova Classe C Station Wagon è davvero piacevole da guidare. Innanzitutto, non è ingombrante ed è facile da manovrare - anche in città - nonostante le dimensioni, rispetto al modello che manderà in pensione, siano state aumentate: il passo (2,84 metri) si è allungato, così come la lunghezza totale, adesso di 4,70 metri e la larghezza (1,81 metri). Il tutto si traduce spazio in più per le gambe dei passeggeri, in un abitacolo più grande e in uno spazio all’altezza della testa maggiore. E’ cresciuto anche il bagagliaio che, secondo la scheda tecnica, ha una capienza che va dai 490 litri con i sedili posteriori in posizione normale ai 1.510 litri con i sedili ribaltati, in rapporto 40.20:40 anziché 60:40 come quelli del modello precedente. Da aggiungere alcuni dettagli pratici che fanno la differenza nell’utilizzo del vano di carico: lo sbloccaggio elettrico degli schienali posteriori mediante un pulsante, il portellone elettrico Easy pack e il sistema Hands Free Access (entrambi in opzione) che permette di aprire e chiudere il portellone usando non le mani ma il… piede, mettendolo sotto la zona del paraurti posteriore.