Mercedes. I 70 anni della "Ali di Gabbiano", fascino senza tempo
La Mercedes 300 SL del 1954
Buon 70° compleanno alla cara, vecchia, Gullwing. E’ questo il soprannome che ha consegnato all’eternità la Mercedes-Benz 300 SL, numero in codice W198 che venne presentata nel febbraio 1954. Potenza di 215 cavalli per una velocità massima di 260 km/h, una supercar per quell’epoca: venduta al... modico prezzo di 29.000 marchi, equivalenti a circa 4,3 milioni di lire. Per fare un raffronto: la Giulietta Sprint, lanciata nello stesso anno, costava un milione e 735mila lire e l’iconica Fiat 600 – presentata nel 1955 – 590mila lire. L’acronimo SL sta per Super Leicht, (super leggera in tedesco) che voleva sottolineare l’innovazione portata dal progettista Rudolf Uhlenhaut, autore di un telaio di soli 50 kg, grazie al massiccio impiego di tubolari in alluminio e magnesio. In pratica, una gabbia che impediva l’utilizzo delle portiere normali, in quanto la fiancata inferiore era completamente attraversata dai tubi stessi. Genialmente gli ingegneri della Stella incernierarono le portiere sul tetto.
Da qui l’apertura denominata “ad ali di gabbiano” che destò tanto scalpore nel 1952, quando la Mercedes 300 SL W194 esordì alla Mille Miglia. Motore 3.0 a 6 cilindri in linea da 170 Cv, 60 in meno della favorita Ferrari 250 S Berlinetta Vignale. Ma la notevole leggerezza del corpo vettura consentì all’auto Mercedes di piazzarsi al secondo posto alle spalle della rossa di Maranello. Per la cronaca, il resto della stagione sport fu dominato dalla tedesca che trionfò a Le Mans, sul Nürburgring, a Berna e alla Carrera Panamericana. Per la stagione 1953 venne approntata un’evoluzione della 300 SL con carrozzeria in magnesio, codice W 194/11: più leggera di 85 kg rispetto alla precedente, propulsore ad iniezione diretta con maggiore potenza (215 Cv) e portiere più lunghe. Ma questa vettura non scese mai in pista, poiché Mercedes preferì concentrare le risorse sulla F.1, il cui ingresso sarebbe avvenuto l’anno seguente.
Non fu comunque lavoro sprecato. Sebbene inizialmente non fosse prevista una produzione in serie, il potente importatore americano Max E. Hoffman convinse i dirigenti della Mercedes a cambiare idea, perché si stava formando una bella lista di ricchi clienti che volevano acquistare quell’auto dalle portiere “volanti”. E così prendendo come concept proprio la W 194/11, nacque la Mercedes 300 SL W 198: lunga 452 cm, larga 179 e alta 130 cm, aveva un passo di 240 cm e un peso di 1295 kg in ordine di marcia. La Casa di Stoccarda la realizzò sino al 1957 in sole 1400 unità: gioielli che sono gettonatissimi quando entrano nelle aste più prestigiose. Nel 2022, una delle due sole 300 SLR Uhlenhaut Coupé – prototipi ad ala di gabbiano, realizzati ispirandosi alla SLR aperta da corsa – è stata venduta ad una cifra record di 135 milioni di euro, in un asta organizzata da RM Sotheby's. Per le SL ‘normali’ è facile partire da una decina di milioni.
Come detto, la Gullwing terminò la carriera nel 1957. Ma due anni prima, sempre dietro opera diplomatica dell’importatore americano Hoffman, la maggior parte delle coupé prese la via degli Stati Uniti. A questo punto, i vertici di Stoccarda decisero che alla vettura chiusa dovesse seguire una spider. Quindi, sempre nel 1957, uscì la Mercedes 300 SL Roadster: Il modello aperto mantenne il codice W 198 e molte tra le caratteristiche della coupé. Ma con una differenza fondamentale, l’addio alle ali di gabbiano. Riviste a metà degli anni ‘70 sulla DeLorean, protagonista della saga cinematografica "Ritorno al futuro", oggi sono adottate dalla Pagani Huayra e dalla Tesla Model X. Che con tutto il rispetto, non saranno mai icone quanto la SL 300 di 70 anni fa.