Lotta al contrabbando di benzina e sigarette, all’evasione e alla corruzione, tassazione dei più ricchi, recupero progressivo di crediti fiscali con i cittadini, ma anche misure 'umanitarie' per i più poveri. È quanto il governo greco, secondo varie indiscrezioni, starebbe inserendo in una lettera di circa sei pagine. Una lista che, venerdì sera all’eurogruppo che ha trovato un accordo preliminare per l’estensione di quattro mesi degli aiuti alla Grecia, Atene si era impegnata a inviare entro la mezzanotte di ieri, anche se c’è un ritardo, dovrebbe arrivare solo stamattina. Oggi i ministri delle Finanze dell’eurozona dovrebbero quindi ritrovarsi in teleconferenza per il via libera finale, che però avrà a sua volta bisogno del varo parlamentare in numerosi paesi (Germania, Portogallo, Finlandia, Estonia, Slovenia). Ieri sembrava prevalere un cauto ottimismo, con vari negoziatori Ue pronti a scommettere in un’intesa oggi alla teleconferenza. Del resto varie fonti greche facevano sapere di intensissime consultazioni tra Atene e Bruxelles, che sembra aver accettato il ritardo. Ieri il tabloid tedesco Bild ha fatto circolare anche possibili cifre – 1,5 miliardi di euro di gettito dalla lotta al contrabbando di benzina, 800 milioni dalla lotta al contrabbando di sigarette, 2,5 miliardi di euro dalla tassazione dei più ricchi, altri 2,5 miliardi con il recupero progressivo di debiti fiscali dei cittadini. Il tutto dunque per un ammontare di 7,3 miliardi di euro. Cifre che però ieri nessuno ha voluto confermare, e che varie fonti a Bruxelles ieri definivano 'irrealistiche'. In una bozza circolata ieri sera, del resto, non figurano numeri concreti. «Si tratterà di riforme socialmente giuste che puntano a combattere l’evasione fiscale e la corruzione », diceva ieri Gabriel Sakellaridis, il portavoce del governo ellenico. Il quale, in un’intervista a Skai Tv, ha inoltre specificato che sarà prevista la rateizzazione fino a 100 rate dei debiti fiscali, agevolazione che secondo Atene aumenterà la liquidità nelle casse dello Stato. Nella bozza circolata ieri, figurano aspetti che dovrebbero piacere ai creditori, come, sul fronte delle privatizzazioni, il «rispetto degli accordi già presi» – un ripensamento, parrebbe, dello stop a varie privatizzazioni annunciate in un primo tempo dal governo di Alexis Tsipras. Inoltre si parla di riforme delle istituzioni statali, senza la riassunzione di statali licenziati, altro dietrofront del nuovo governo. Si parla di una riforma del fisco greco, come di riforme del mercato del lavoro «secondo le migliori pratiche nella Ue». Nella bozza circolata ieri sera, compaiono però anche una serie di misure 'umanitarie'. Ad esempio lo stop agli espropri della prima casa dei cittadini che non riescono a pagare il mutuo, come un riferimento al programma elettorale di Syriza per i più poveri (si parla di elettricità gratuita per 300.000 famiglie, reintroduzione della tredicesima per i pensionati e simili). Insomma, possibilità di tensioni con l’Eurogruppo ci sono, anche se una cosa è già chiara, come ha spiegato Martin Jäger, portavoce del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble: «Non si tratta di una lista finale, che sarà compilata a fine entro aprile. Tuttavia ci aspettiamo che sia coerente e plausibile». Si tratta per ora, insomma, di trovare solo una buona base di partenza, tanto per consentire l’approvazione dell’estensione. Soldi per ora non saranno erogati, almeno fino ad aprile, e solo dopo che Fmi, Commissione Europea e Bce saranno soddisfatte.