Economia

GINEVRA. Sergio Marchionne: non ci sono piani per la chiusura degli stabilimenti Fiat in Italia

martedì 6 marzo 2012
​L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, in due conferenze stampa al Salone dell'auto di Ginevra, ritiene che è urgente che l'Unione europea affronti il problema dell'eccesso di capacità produttiva del settore e che Fiat è contraria a incentivi al mercato da parte del governo italiano. Commento positivo sull'esecutivo presieduto da Mario Monti. «Del governo Monti mi piace tutto», ha detto l'ad. Ha poi ribadito che non ci sono piani per chiusura di stabilimenti in Italia e che la crisi in Europa, a oggi, «è in linea con le attese». Il trasferimento della sede di Fiat negli Stati Uniti è una possibilità anche se nessuna decisione al riguardo è stata presa. «È una possibilità, non è stata presa nessuna decisione» ha risposto Marchionne a una domanda sull'eventualità che la sede del gruppo sia spostata a Detroit.L'ipotesi di un trasferimento oltreoceano della sede legale di Fiat circola da oltre un anno, di pari passo con l'integrazione tra il gruppo torinese e Chrysler. Al riguardo sia Marchionne sia Fiat non hanno mai espresso posizioni definitive, se non spiegando che l'ipotesi non è esclusa e che una decisione - che dipendenderà da numerosi fattori - non è stata ancora presa.Fiat ritiene che l'accordo tra Psa e General Motors porti complicazioni inattese sul fronte alleanze, ma non esclude nulla, neanche una futura partecipazione del gruppo italiano all'intesa. «Non abbiamo perso niente, per noi non si è chiusa nessuna possibilità con l'accordo Psa-GM», ha detto l'ad Sergio Marchionne, rispondendo a una domanda sulla possibilità di un ingresso di Fiat nella partnership. "Nel mondo non c'è niente di chiuso, cerchiamo di non disperarci». L'intesa ha introdotto un «livello di complicazione che prima non esisteva. Ma non vedo vantaggi competitivi (per Psa-GM), in seguito all'accordo, nei prossimi due, tre anni. È un impegno a lungo termine, il beneficio si vedrà negli anni futuri. Bisogna dare spazio e vedere come si sviluppa».«Non mi sento spiazzato», ha aggiunto, nella conferenza stampa al Salone dell'auto di Ginevra. «È un accordo che in parte abbiamo già vissuto con GM nel 2000, anche se oggi la situazione à molto cambiata». Non cambia nulla per Sevel, joint venture PSA-Fiat per la produzione di veicoli commerciali con due stabilimenti (in Francia e in centro Italia in Abruzzo).Sull'ipotesi di accordo con Mazda e Suzuki , Marchionne ha ribadito che Fiat «parla con tutti», senza fornire altre indicazioni.NESSUNA FRETTA PER FUSIONE CON CHRYSLERL'ad ha aggiunto di non avere fretta di realizzare la fusione Fiat-Chrysler. «È un problema complicato, non abbiamo urgenza, possiamo farla quando vogliamo. È una questione più finanziaria». Il gruppo è contrario a incentivi all'auto. «Fiat si oppone a qualunque forma di intervento... qualunque incentivo». Sull'ipotesi di trasferimento della sede del gruppo negli Stati Uniti, Marchionne ha ribadito: «È una possibilità, ma non è stata presa nessuna decisione».ALFA ROMEO PRODOTTA NEGLI USAL'alta gamma dell'Alfa Romeo sarà prodotta negli Usa. «Del Suv ne parliamo tanto... Giulia é arrivata a un buon livello di definizione di prodotto piuttosto velocemente. La produzione sarà negli Stati Uniti». Marchionne ha ribadito che non intende chiudere stabilimenti in Italia, affermando che i prodotti saranno rinnovati secondo quanto previsto dal piano industriale. La crisi in Europa, «è in linea con le nostre attese», ha detto. Per risolvere il problema della sovracapacità in Italia è necessario aumentare l'export.