Economia

Buone prassi. Mamme e manager di successo: anche in Italia è possibile

Maurizio Carucci sabato 29 settembre 2012
​Mamma e manager di successo. Anche in Italia è possibile. Almeno per Giovanna Gallì, partnerships e insurance director di  General Electric Capital (GE). Lavora nella sede di Milano. Ha due bimbi ed è entrata nella multinazionale nel maggio 1996. È anche a capo per l’Italia di "Women’s network", la rete che riunisce le donne che lavorano in GE nel mondo con l’obiettivo di socializzare e  favorire l’avanzamento della carriera delle donne.  La rete mondiale raccoglie 140 sedi e ha 40mile iscritte. «Il fatto di essere parte di un grande gruppo americano - spiega la manager -  che in madrepatria è all’avanguardia nelle politiche familiari di work/life balance fa sì che anche in Italia GE abbia adottato delle politiche attente alle mamme, ma anche ai papà lavoratori, che prevedono la consulenza sulle procedure burocratiche, il percorso informativo e formativo che permetta alla futura mamma, se vuole, di restare in contatto con la vita aziendale anche durante l’assenza dal lavoro, e il colloquio di orientamento al rientro dalla maternità per l’ottimale reinserimento professionale». GE riconosce che oltre al notevole miglioramento del clima interno, queste politiche contribuiscono a una maggiore produttività delle future e neo-mamme e alla riduzione del tasso di abbandono del lavoro dopo la maternità. Qualche esempio: in tutte le 15 sedi italiane di GE, i dipendenti possono godere di due ore di flessibilità in ingresso ed in uscita: dalle 7.30 alle 9.30. Il part-time è presente in tutte le sue forme, con diversi moduli orari (orizzontale e/o verticale, di quattro e/o sei ore) ed è usufruibile anche per necessità di assistenza a familiari ammalati o diversamente abili, o per motivi personali. In certe divisioni italiane del gruppo GE, per le lavoratrici madri e i lavoratori padri fino al compimento di terzo anno del figlio, è prevista la presenza in azienda per un tempo part-time con integrazione del rimanente tempo da lavorare, fino a concorrenza delle 8 h giornaliere, dal proprio domicilio. Così facendo l’orario di lavoro e trattamento economico rimangono a tempo pieno. AI lavoratori di alcune sedi, inoltre, GE rimborsa fino al 30% delle spese per l’acquisto dei pannolini (fino ad un massimo di 250 euro annue pro-capite dietro presentazione di scontrino fiscale) e del latte artificiale per i neonati fino al compimento dei 12 mesi (fino ad un massimo di 380 euro annue pro-capite dietro presentazione di scontrino fiscale). In GE Capital, inoltre, si fanno delle attività ludiche e di accesso al luogo di lavoro per la famiglia (corsi di cucina per bambini e genitori, festa di Natale, porte aperte alle famiglie) per consentire ai bambini di avvicinarsi al concetto della mamma che lavora. A livello più generale di servizi alla persona, i contratti integrativi prevedono condizioni vantaggiose sulle polizze, comprese i rimborsi delle spese mediche anche per la prole e la possibilità di estendere al proprio nucleo familiare le coperture previste dal FADA (Fondo aziendale di assistenza). Nella sede di GE Oil&GAS di Firenze, dal 2008 è disponibile un servizio di lavanderia interno all’azienda e dal 2011 è attivo il servizio “CamBio Spesa” che permette ai dipendenti di ordinare via e-mail la propria spesa e di ritirarla direttamente in azienda (il martedì e il venerdì). E infine il progetto "Healthahead", che prevede, tra l’altro, un programma per la gestione dello stress.Insomma è davvero una bella realtà imprenditoriale, in cui mamme e papà possono realizzarsi in famiglia e sul lavoro: «Il vero passo in avanti - conclude Giovanna Gallì - sarà quando le aziende accetteranno il ruolo genitoriale dei propri dipendenti. In Italia esistono le norme, ma si fa fatica ad applicarle e a vivere con serenità la giusta ambizione di realizzarsi professionalmente, aspirando a promozioni e carriera e contemporaneamente sposarsi e avere figli. Le donne hanno ancora paura di essere giudicate sia in ambito lavorativo che familiare, mentre anche gli uomini vogliono essere coinvolti maggiormente nelle responsabilità della gestione familiare». Anche così si diventa mamma e manager di successo.