Mahindra. C'è un'indiana che cerca spazio sulle strade d'Italia
Che i nuovi ricchi del pianeta abbiano necessità di farsi conoscere nel mondo non è un segreto. Che si servano di autovetture per far conoscere il proprio brand, probabilmente è una novità. Che permetterà sicuramente di raggiungere l'obiettivo. E' il caso di Mahindra, una realtà indiana molto importante in ambito internazionale, ancora tutta da scoprire in Europa, operativa anche nei settori nautico, aeronautico, dei mezzi agricoli, dell'innovation technology, degli investimenti immobiliari e in altri settori. Una società supportata da una storia di 70 anni, con più di 200.000 dipendenti, in grado di coprire oltre 100 mercati in 6 continenti e con un fatturato di 19 miliardi di dollari. In realtà, un piede in Europa l'ha già messo: dalla fine del 2016 detiene infatti il 76% di Pininfarina, e la maggioranza delle quote azionarie di SsangYong Motor Company, Mahindra Electric e Peugeot Scooters. Nel 2016 ha acquisito i marchi motociclistici BSA e Jawa. In più, è molto attiva nel motorsport, dove ha raggiunto l'apice con la partecipazione (e con ottimi risultati) nel Campionato Internazionale FIA Formula E, a riprova della grande polivalenza e capacità ingegneristica.
Mahindra ora investe molti soldi in ricerca e sviluppo e crede non solo nella mobilità elettrificata ma anche nella guida autonoma. «In India - spiega Arvind Mathew, Chief of International Operations, Mahindra & Mahindra Ltd - è praticamente impossibile utilizzare la guida autonoma. Lo è, al contrario, nel settore agricolo dove, applicata ai trattori, può diventare davvero un'innovazione unica». Per conquistare l'Europa, tuttavia, per i vertici Mahindra, ciò non basta. E non basta nemmeno avere a disposizione un know how di tutto rispetto nell'ambito del fuoristrada. Mahindra, tanto per citarne una, fu l'azienda che importò in India il mitico Willy. Ora ci vuole un mezzo bello, moderno, sicuro, alla portata di tutti, "indiano", capace di farsi notare lungo le strade europee. Eccolo, si chiama KUV100 ed è la vettura - viene definito un CitySuv - con la quale Mahindra entra in Europa e precisamente nel segmento dei SUV compatti. I due Paesi europei di interesse sono l'Italia e la Spagna e per il momento il colosso indiano non ha intenzione di confrontarsi in altri Paesi. "E' un prodotto interamente indiano - spiega Arvind Mathew - che rappresenta la nostra filosofia di azione e crescita".
Per queste ragioni gli obiettivi commerciali per i prossimi anni sono davvero ambiziosi. Dalle circa 600 unità consegnate in Italia nel 2017, si vuole arrivare a vendere entro il 2021 più di 6.000 veicoli. Oltre al KUV100 la proposta verrà ampliata con quattro nuovi SUV, uno per ogni segmento (A-B-C-D) con una lunghezza che varia dai 3,7 ai 4,7 metri; a completamento dell'offerta prodotto, sono confermati anche un fuoristrada da 4,2 metri e un pickup da 5,1 m. Per quanto riguarda la rete italiana, dai 48 concessionari attuali, l'obiettivo è quello di arrivare a 80 nel 2021.
Com'è. A rima vista il KUV100 sembra un mezzo “strano”. No, meglio: originale. Ha un design moderno, elegante e carino, nonostante sia stato disegnato, progettato e sviluppato presso il Mahindra Research Valley a Chennai (India), quindi lontano dall’Europa e, forse, dai gusti degli europei. L’attitudine SUV è evidenziata dall’altezza dal suolo di 170 mm, e da un look da sport utility, dove spiccano i paraurti bicolore con la grande presa d’aria sportiva, le generose modanature laterali protettive delle portiere, i parasassi nei paraurti anteriore e posteriore color alluminio.
Poi ti avvicini e scopri che ci sono tanti piccoli particolari, retrò, “ripresi” dal passato. Come, per esempio, le maniglie delle portiere nascoste, i gruppi ottici leggermente “datati”, il muso “mai visto” e il posteriore “visto parecchio” (nel senso che ricorda quello di altre vetture dello stesso segmento). Salendo a bordo, invece, ci incuriosisce innanzitutto la leva del freno a mano molto ma molto “antica” (ricorda quella della mitica Renault) e poi la leva del cambio a mo’ di joystick posizionata nella parte superiore della consolle centrale. Insomma, il nuovo KUV100, con la quale Mahindra vuole conquistare l’Europa (con una netta preferenza per i mercati italiani e spagnoli) non accetta compromessi: piace o non piace.
Dimensioni e motori. E’ lungo 3,7 metri, ha quindi un design originale, la posizione di guida alta, l’abitacolo spazioso con 5 posti reali, con un bagagliaio di tutto rispetto (da 243 a 473 litri). Sotto il cofano, un tre cilindri a benzina 1.2 litri, Euro 6, con una potenza di 82 CV a 5500 giri/minuto e una coppia massima di 115 Nm a 3500-3600 giri/minuto. La trazione è anteriore. Gli allestimenti? Due: K6+ (da 11.480 euro) e K8 (da 12.700 euro). Obiettivo vendite: 100 unità al mese. Che, soprattutto dopo averla vista e provata, è sicuramente raggiungibile.
Per chi è. Secondo Mahindra, il KUV100 susciterà l’interesse di una clientela eterogenea, di qualsiasi fascia di età. Tanti uomini lo sceglieranno per il mix di funzionalità e design, con un’attenzione ai contenuti tecnici e al rapporto qualità/prezzo. La sua polivalenza e quindi la sua praticità, saranno sicuramente tra gli aspetti più considerati. La clientela femminile ne apprezzerà invece la robustezza, la spaziosità e il comfort, la comodità della posizione di guida alta, il senso di sicurezza offerto dalla migliore visuale e la versatilità.