Lotta alla povertà. Reddito di inclusione per 900 mila persone: 7 su 10 vivono al Sud
Sono quasi 900mila, nel primo trimestre del 2018, le persone che beneficiano delle misure di contrasto alla povertà, e di queste sette su dieci risiedono al Sud. È quanto si legge nell'Osservatorio statistico sul reddito di inclusione presentato dall'Inps e dal ministero del Lavoro secondo il quale sono stati coinvolti dal Rei (Reddito di inclusione) 316.693 persone (in 110 mila famiglie) mentre altre 475.868 (in 119 mila famiglie) sono state interessate dal Sia (il sostegno di inclusione attiva).
In media nel primo trimestre del 2018 il contributo è stato di 297 euro mensili.
Per la prima volta l'Italia si è dotata di una misura strutturale contro la povertà. A tre mesi dall'avvio del Rei si può dire che «funziona», ha commentato il presidente del Consiglio dimissionario, Paolo Gentiloni. «E non stiamo parlando - ha spiegato Gentiloni - di buone intenzioni, ma di fatti. Ora 900 mila persone in carne e ossa» sono tutelate, mentre in seguito saranno 2,5 milioni. «È uno strumento nazionale, strutturale e non passivo», ha aggiunto il premier uscente, ricordando che a fianco del sostegno monetario c'è «un percorso per la famiglia con l'obiettivo di farla uscire dalla povertà».
«Con il Rei abbiamo colmato un ritardo di 70 anni rispetto ad altri Paesi. Oggi c'è un reddito minimo ai primi passi ma c'è già: è ancora sottofinanziato ma la platea da luglio salirà a 2,5 milioni di persone e 700 mila famiglie», ha detto il presidente dell'Inps Tito Boeri, che a margine della presentazione dell'Osservatorio statistico sul reddito di inclusione ha spiegato che il reddito di cittadinanza, come previsto dal M5s, potrebbe costare alle casse dello Stato tra i 35 ed i 38 miliardi di euro.
Un dato che è stato contestato dal M5s: i due capigruppo di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli, hanno riportato le valutazioni dell'Istat: 14,9 milioni di euro la spesa annua, più 2 miliardi d'investimento il primo anno per riformare i Centri per l'impiego.
COS'È E COME FUNZIONA IL REDDITO DI INCLUSIONE di Francesco Riccardi
I limiti Isee per avere accesso al Rei sono stati fissati a 6.000 euro, con 3m ila euro di Isre (l'indicatore reddituale dell'Isee), un valore del patrimonio immobiliare, diverso dall'abitazione di residenza, non superiore a 20mila euro e un valore mobiliare (conti correnti, depositi, ecc.) non superiore a 10mila euro (8mila per la coppia, 6mila per la persona sola).
Il Rei è rivolto sia a cittadini italiani sia stranieri dell'Unione o extracomunitari se in possesso del permesso di soggiorno di lunga durata (dopo almeno 5 anni di residenza), ma viene fissato un periodo minimo di residenza nel territorio nazionale per avere diritto al beneficio. In sostanza, per usufruirne occorrerà essere al di sotto di un certo livello di reddito secondo i parametri Isee, essere residenti in Italia da almeno 2 anni ed essere disponibili a seguire programmi di inserimento lavorativo per evitare che gli assistiti rimangano intrappolati in una condizione di bisogno.
Il Rei, all'interno dei parametri Isee fissati, è compatibile con lo svolgimento di un'attività lavorativa, mentre non è possibile ricevere contemporaneamente la Naspi o altre forme di ammortizzatori sociali per la disoccupazione o possedere auto e moto immatricolati da meno di 2 anni.