Economia

IL CASO. Licenziata, fa causa e viene riassunta. A Nuova Delhi

Marco Ingino sabato 9 gennaio 2010
Il giudice la reintegra sul luogo di lavoro, ma l’azienda la spedisce in India presso una sede distaccata. Gaetanina Di Paolo, 49enne madre di 4 figli residente a Lioni, piccolo centro in provincia di Avellino, per continuare a svolgere le sue mansioni di operaia addetta all’assemblaggio dei frigoriferi, dal prossimo 1 febbraio al 31 gennaio del 2011, dovrà recarsi a New Delhi presso la «Desmon continental frigo private limited». Questa la destinazione alla quale l’azienda irpina, che opera nell’area industriale di Nusco, l’ha destinata dopo che il giudice del lavoro del tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi, Giuseppa D’Inverno, l’ha reintegrata sul posto di lavoro giudicando illegittimo il licenziamento operato dalla società Cei del gruppo Desmon. «In relazione al suo distacco – si legge nella lettera inviata dall’azienda all’operaia – restano invariate tutte le condizioni economiche con lei in atto. Il distacco avrà, presumibilmente, la durata di 12 mesi ma resta inteso che ci riserviamo di reinserirla in qualsiasi momento, verificandone le condizioni, nel suo posto di lavoro». È l’unico spiraglio che i datori di lavoro hanno concesso a Gaetanina Di Paolo prima di preannunciarle, comunque, l’intenzione di impugnare la sentenza: «La presente – conclude la lettera dell’azienda – viene inoltrata in esecuzione della sentenza resa dal Tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi senza riconoscimento alcuno delle avverse pretese e con espressa riserva di proporre appello avverso la suddetta decisione e far valere ogni diritto e proporre ogni azione all’esito della decisione di secondo grado». Questo l’ultimo messaggio inviato all’operaia a suggello di un braccio di ferro destinato a continuare a colpi di carta bollata e di rivendicazioni sindacali. Da ieri, al fianco della quarantanovenne madre di Lioni si è schierato il segretario provinciale della Uilm, Gaetano Altieri, che ha diramato una nota a tutti gli organi di stampa: «Ancora una volta – ha detto il segretario della Uilm – si verificano episodi che non fanno onore a una parte dell’imprenditoria irpina. Per quanto ci riguarda consideriamo vergognoso l’atteggiamento utilizzato dalla responsabile del gruppo Desmon, Federica Vozzella, peraltro vice presidente di Confindustria».Da qui la richiesta del sindacato di avere un incontro con l’azienda: «Prima di adire alle vie legali – ha concluso il sindacalista – tenteremo la strada del dialogo. Diversamente assisteremo l’operaia in ogni sede per evitare un sopruso che va commentato, al di là delle leggi e dei contratti vigenti con una sola parola: vergogna». Nessun commento, invece, è stato per il momento espresso da parte dell’azienda che si è riservata di spiegare, nei prossimi giorni, le cause alla base del licenziamento e del distaccamento. La querelle tra la Desmon e l’operaia di Lioni sarebbe sorta già all’indomani della scadenza del primo contratto di lavoro, di quattro mesi, che l’operaia sarebbe riuscita a farsi prorogare con la vittoria di una prima vertenza.