Economia

LA BOZZA. Liberalizzazioni: aumento dei taxi, mille notai in più e saldi liberi

giovedì 12 gennaio 2012
Aumento del numero delle licenze dei taxi ma accompagnato da "adeguate compensazioni da corrispondere una tantum" per chi già detiene una licenza, e una "maggiore libertà nella fissazione delle tariffe". Lo prevede la bozza del decreto liberalizzazioni di cui l'Agi è in possesso. Si prevede inoltre la possibilità di rilasciare licenze part-time e di consentire a chi già ne ha una "una maggiore flessibilità nella determinazione degli orari di lavoro" salvo l'obbligo di garanzie di un servizio minimo. Privatizzazione servizi pubblici locali. "I comuni - si legge nel testo - quando sussistono esigenze di promozione dell'ampliamento dei mercati e di ripianamento delle proprie posizione debitorie hanno faccoltà di cedere le proprie quote di partecipazioni in società secondo procedure aperte nelle quali sia garantita la parità di condizioni di gara, la più ampia trasparenza e conoscibilità e comunicano l'esito entro il 30 settembre 2012" all'ufficio competente. Una farmacia ogni 3.000 abitanti. "Il numero delle autorizzazioni - si legge nel testo - è stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 3.000 abitanti". La popolazione eccedente rispetto a questo parametro "consente l'apertura di un'ulteriore farmacia, qualora sia superiore a 500 abitanti; nei Comuni fino a 9.000 abitanti l'ulteriore farmacia può essere autorizzata soltanto qualora la popolazione eccedente rispetto al parametro sia superiore ai 1.500 abitanti". Libertà di praticare sconti, saldi e svendite straordinarie per i negozi. "Ogni impresa che svolga attività commerciale anche al dettaglio, in qualunque settore merceologico - spiega il testo - può decidere in autonomia il periodo nel quale effettuare sconti, saldi o vendite straordinarie, la durata delle promozioni e l'entità delle riduzioni". Saltano le "norme vigenti che stabiliscono obblighi preventivi di comunicazioneall'amministrazione, poteri amministrativi o limiti di qualunque tipo". Obbligo di comunicazione del preventivo per le prestazioni professionali. "Tutti i professionisti concordano in forma scritta con il cliente il preventivo per la prestazione richiesta - si legge nel testo - la redazione del preventivo è un obbligo deontologico e costituisce illecito disciplinare". Al momento di determinare il preventivo il professionista "ha l'obbligo di indicare l'esistenza di una copertura assicurativa, se stipulata, per i danni provocati nell'esercizio dell'attività professionale, la sua durata e il suo massimale". Le misure non si applicano alle professioni nell'ambito del servizio sanitario nazionale. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore del decreto i codici deontologici devono quindi essere adeguati.Ampliamento della platea dei beneficiari del bonus elettrico e del gas. "Al fine di ampliare la platea dei soggetti beneficiari dell'applicazione delle tariffe agevolate previste per i soggetti economicamente svantaggiati - si legge nel testo - il Ministero dello sviluppo economico, d'intesa con il Ministerodell'economia e delle finanze e con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dispone la revisione, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, dei criteri per l'applicazione delle tariffe agevolate nel settore dell'energia elettrica e del gas naturale".Sale da 15 a 50 la soglia per l'applicazione dell'articolo 18 nelle imprese in caso di fusioni. "In caso di incorporazione o di fusione di due o più imprese che occupano alle proprie dipendenze alla data del 31 gennaio 2012 un numero di prestatori d'opera pari o inferiore a 15 - si legge nel testo - il numero di prestatorid'opera è elevato a 50".  Aumenta il numero dei notai: in due anni saranno mille in più. Lo prevede la bozza del decretoliberalizzazioni di cui l'Agi è possesso. "Entro il 30 giugno 2012 - si legge nel testo - è bandito un concorso pubblico per la nomina a notaio per 500 posti. Entro il 30 giugno 2013 è bandito un ulteriore concorso pubblico per la nomina a notaio per 500 posti. Per gli anni successivi entro il 30 giugno è comunque bandito un concorso per la copertura di tutti i posti che si rendono disponibili".Un ufficio presso la presidenza del consiglio dei ministri, "anche nell'ambito dei dipartimentiesistenti" che svolge "le funzioni di tutela e di promozione della concorrenza nelle Regioni e negli enti locali e di tutela dei consumatori". Ieri ambienti di Palazzo Chigi, sulla base delle indiscrezioni emerse, avevano ridimensionato la portata di questa struttura smentendo che avesse poteri di ispezione. L'ufficio, secondo quanto si legge nella bozza, avrà il compito di monitorare la normativa regionale l locale e individuare, anche su segnalazione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, le disposizioni contrastanti con la tutela o la promozione della concorrenza; assegnare all'ente interessato un congruo termine per rimuovere i limiti alla concorrenza; proporre al Presidente del Consiglio di sottoporre al Consiglio dei Ministri, decorso "inutilmente" il termine suddetto, l'esercizio dei poteri sostitutivi; supportare gli enti locali nel monitoraggio e nelle procedure di dismissione delle loro partecipazioni societarie nei servizi pubblici locali. La struttura può inoltre formulare richieste di informazioni a privati e enti pubblici e le pubbliche amministrazioni sono tenute a collaborare. I  funzionari e i dipendenti dell'ufficio "non godono di emolumenti aggiuntivi o di gettoni di presenza comunque denominati, operano con autonomia di giudizio, rispondono per gli atti compiuti nell'esercizio delle loro funzioni solo per dolo o colpa grave".I farmaci di fascia C, quelli cioè con obbligo di ricetta ma totalmente a carico del cittadino, potranno essere venduti liberamente anche nelle parafarmacie e nella grande distribuzione, ma solo in quelle Regioni dove entro il primo marzo 2013 non sarà ampliato il numero di farmacie portandolo a una ogni 3.000 abitanti. Lo prevede la bozza del decreto liberalizzazioni di cui l'Agi è possesso. "Nelle regioni in cui, alla data del 1 marzo 2013, non sia stato assegnato almeno l'80 per cento delle sedi messe a concorso ai sensi del comma 2 - si legge nella bozza - possono essere venduti i medicinali di cui all'articolo 8, comma 10,lettera c) della legge 24 dicembre 1993, n. 537 e successive modificazioni, anche negli esercizi commerciali di cui all'articolo 5, comma 1, del decreto - legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, in possesso dei requisiti tecnologici, strutturali e organizzativi fissati con decreto del Ministro della salute". Non rientrano tra i farmaci vendibili nei supermercati "i medicinali di cui all'articolo 45 del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, e successive modificazioni, i medicinali di cui all'articolo 89 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, i farmaci del sistema endocrino e quelli somministrabili per via parenterale".