La separazione della rete-gas da Eni è messa nel piatto per calmare i partiti recalcitranti. Ma nel complesso, la polpa del decreto-liberalizzazioni è nelle misure che riguardano benzinai, farmacisti, notai, ordini e giornalai, mentre si segna un passo indietro su deroga all’articolo 18 per le piccole imprese aggregate, poste, trasporti e forse taxi. Mentre la novità è un blocco di misure per ridurre il costo dell’assicurazione auto. «Agiremo a 360 gradi, e questo è solo il primo passo», scrive il governo nella relazione introduttiva alla bozza svicolata ieri da Palazzo Chigi. E per blindare il testo, si riporta nel decreto l’impatto sul Pil «a lungo termine» (circa venti anni) pronosticato da Confindustria, Bankitalia e Ocse: «Si produrrebbe un aumento dell’11 per cento, con effetti positivi anche su consumi, occupazione, investimenti ed export. Così liberiamo la crescita e stoppiamo i privilegi». Nel Cdm di venerdì, che chiuderà la partita, forse giungerà anche un altro dl che imporrebbe alle pubbliche amministrazioni di pagare le imprese entro i 60 giorni, come previsto dalle direttive Ue.
Rc auto. Arriva sulle macchine italiane la scatola nera. Chi se la farà installare - a spese della compagnia - otterrà sconti sulla polizza, ma al contempo sarà più "controllato" in strada. Più rigide, ma anche più certe e veloci, le procedure per risarcire il danno, mentre le assicurazioni dovranno collaborare all’individuazione delle frodi e stendere all’Isvap rapporti completi sugli "incidenti sospetti". I periti che faranno false dichiarazioni sui danni rischiano il carcere sino ai cinque anni e la radiazione dell’albo.
Farmacie. È il capitolo più corposo insieme a quello che riguarda i benzinai. Innanzitutto viene stabilità la totale libertà di turni e orari e istituita la "libertà di sconto" sui farmaci pagati direttamente dagli utenti. Le nuove norme abbassano inoltre il "quorum" e fissano un rapporto di una farmacia ogni tremila abitanti. Di conseguenza, aumenta la "pianta organica" dei farmacisti con concorsi straordinari aperti a farmacisti non titolari e a farmacisti rurali. Ammessi anche nuovi esercizi nei centri commerciali, nelle stazioni, negli aeroporti e negli autogrill. Per favorire i giovani, alla gestione delle nuove sedi possono accedere neofarmacisti che si associano, sommando i loro titoli. Molto limitata l’apertura alla vendita dei farmaci di fascia C. E i medici dovranno indicare sulle ricette l’esistenza di un eventuale farmaco generico alternativo a quello "di marca".
Ordini, tariffe, notai ed edicolanti. Entro il 2014 ci saranno 1.500 posti in più. I primi 500 saranno assegnati per concorso entro il 30 giugno del 2012, altri 500 con "gara" bandita entro il 30 giugno 2013 e ulteriori 500 entro il 30 giugno 2014. E «per gli anni successivi entro il 30 giugno è comunque bandito un concorso per la copertura di tutti i posti che si rendono disponibili». Il notaio è inoltre obbligato a fare più giorni di "studio" per assistere i clienti e non può estendere le sue sedi fuori dal distretto della Corte d’appello in cui lavora. In relazione a tutti gli ordini professionali, il decreto informa in modo lapidario che «sono abrogate tutte le tariffe, sia minime sia massime», e che per il professionista vigerà l’obbligo di preventivo e di «libero contratto con il cliente». Confermata la possibilità di svolgere il tirocinio o la pratica professionale in università. Sparisce il limite minimo di 700 metri quadri per installare una nuova edicola.
Servizi pubblici e grandi reti. Meno nette le norme sui servizi pubblici locali, che hanno il loro cuore nel passaggio di poteri all’Authority per la concorrenza specie su due punti: il "monitoraggio" del processo che dovrà condurre le regioni e gli enti locali a dismettere le loro partecipazioni; il "parere obbligatorio" sulla scelta di affidare i servizi per gara o "in house". Lo scorporo della rete ferroviaria da Fs è per ora rinviata, ma a preparare il terreno sarà la nuova e potente Autorità per le reti (e a proposito di treni, le nuove compagnie non dovranno usare il Contratto collettivo, mentre le regioni saranno "premiate" se apriranno ai privati per il trasporto pubblico locale). Scompare lo scorporo di Banco Posta da Poste italiane: le norme nel settore si limitano ad una ridefinizione del "servizio universale".
Marco IasevoliEnergia, c'è anche la separazione della rete gasÈ solo un mezzo passo avanti, ma significativo. Perché era una delle norme più attese: alla fine, nella bozza del decreto, c’è anche la separazione di Snam rete gas dall’Eni. È solo un’indicazione politica di principio, ma così attesa che il premier Mario Monti ha ritenuto di parlarne anche nell’incontro avuto ieri con gli operatori della City londinese. Per i dettagli ci sarà tempo: l’operazione dovrà essere attuata entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto-legge, un lasso di tempo entro il quale il governo dovrà emanare un altro decreto (della presidenza del Consiglio, stavolta) con le modalità pratiche. A questo punto, ci saranno altri 24 mesi per attuare il tutto. Il governo Monti prova così a rilanciare l’annosa questione, su cui si sono arenati più volte vari governi. Il tentativo di dimostrare che il pacchetto da varare domani guarda anche ai "grandi potentati" comunque c’é, se si ricorda che ancora pochi giorni fa il sottosegretario alla presidenza, Antonio Catricalà, affermava invece che la separazione di Snam «non è una priorità». Incalzato però sul tema dal suo successore all’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, che ricordava l’altro giorno che la sua Autorità «in linea di principio favorisce sempre le ipotesi di separazione della rete dal gestore». Con questa mossa il settore del gas si andrebbe ad allineare a quello dell’energia, dove invece già vige la distinzione fra il trasportatore (Terna) e il distributore (Enel, ecc.). I fautori delle liberalizzazioni sostengono da tempo che non esistono ragioni per giustificare un diverso trattamento fra una rete di trasporto elettrico resa "neutrale" e un sistema di metanodotti, stoccaggi, dispacciamento e vendita al dettaglio ancora saldamente piazzato in Snam, società quotata in Borsa che fa parte del gruppo Eni (è suo il 52%). La questione è intricata e coinvolge anche la Ue, che di fatto aveva accettato come "sufficiente" anche per l’Italia la separazione solo gestionale di Snam (che da inizio 2012 si chiama solo così) dall’Eni. In ballo c’è ovviamente la questione del prezzo del gas e dell’energia da esso prodotta, storicamente più alto che nel resto d’Europa. Se le infrastrutture e i diritti gi passaggio fossero gestiti da una Snam realmente indipendente sarebbero forse utilizzati in modo più intenso e ne potrebbe derivare un prezzo finale inferiore. Il gran capo dell’Eni, Paolo Scaroni, ripete di non essere contrario alla separazione in sé, ma di non volere condizioni di vendita particolarmente onerose, magari per una norma fatta in fretta. Sempre in tema di gas, arriva un nuovo metodo per il calcolo delle tariffe decise ogni trimestre dall’Autorità per l’energia: la bozza prevede infatti una modifica dell’attuale sistema, per cui si «esclude dall’aggiornamento una percentuale corrispondente al rapporto tra produzione nazionale di gas e consumi» e si «introduce progressivamente sulla restante quota» il riferimento «ai prezzi del gas rilevati nei mercati europei». L’obiettivo di questa misura è «ridurre il prezzo del gas nel 2012».
Eugenio FatiganteBanche, conti corrente "base" e preventivi diversi per le polizze dei mutuiArriva il conto corrente bancario di base. Sarà un decreto, in assenza di una convenzione con l’Abi, a fissarne i criteri. Lo prevede la bozza del decreto sulle liberalizzazioni che stabilisce anche l’individuazione delle commissioni che le banche applicheranno sui prelievi fatti con Bancomat. Se non troveranno dunque un accordo Ministero dell’economia, Banca d’Italia, Associazione bancaria italiana, Poste italiane e associazioni dei prestatori di servizi di pagamento, il Tesoro fisserà con decreto le caratteristiche di un conto corrente o di un conto di pagamento di base, nonché gli importi delle commissioni sui prelievi bancomat presso banche diverse da quella del titolare della carta. Per quanto riguarda i mutui, le banche e gli intermediari finanziari che ne condizionano l’erogazione alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita, devono sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi.
Equitalia, al via "fisco amico": le rate saranno graduali e stop all’ipoteca facileGià oggi per saldare le tasse evase è quasi sempre possibile la rateizzazione. In tempi di crisi, con i i bilanci di aziende e famiglie spesso in bilico, si introduce la rateazione con rate in partenza basse per poi crescere pian piano al compimento del primo anno, divenendo costanti al raggiungimento del terzo anno. Altra novità, lo stop - in caso di dilazione del pagamento – all’iscrizione ipotecaria, salvo che il debitore non sia moroso per due rate consecutive. L’ipoteca oggi impedisce, anche a chi accetta di rimettersi in regola, l’accesso al credito bancario. I rischi per l’erario di privarsi della garanzia sarebbero minimi, poiché in caso di alienazione del bene immobile, si attiverebbe comunque l’azione revocatoria. Essendo questa esperibile nei successivi 5 anni dal compimento dell’atto e visto che la rateazione ha, nel massimo, una durata di sei anni, i casi di perdita di garanzia sarebbero irrisori.
Impresa, in arrivo deregulation e «società speciali» per i giovani imprenditoriNasce la «società semplificata a responsabilità limitata», sottoposta ad un regime altamente agevolato sia per quanto riguarda l’ammontare del capitale - previsto nel minimo di un euro – che le formalità di costituzione. La disposizione tende a favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro fino ai 35 anni mediante la loro partecipazione a strutture associate prive dei rigorosi limiti previsti fino ad ora per le società di capitali, che di fatto impediscono l’accesso a tale tipo di struttura da parte degli imprenditori più giovani e meno abbienti. La proposta in esame punta a conformare l’ordinamento ai principi di libertà individuale ed economica e di concorrenza sanciti dalla Costituzione e dal diritto dell’Unione Europea, attraverso l’adeguamento delle normative statali, regionali e locali e prassi amministrative - talvolta obsolete e frammentate - alla scala di valori tutelati dalla Costituzione, nonché alle specifiche esigenze emerse in ambito economico e sociale e allo specifico contesto territoriale.
Consumatori, estesa la "class action", e per le microimprese le tutele del codiceLa norma individua l’ambito della tutela attuabile attraverso l’azione di classe. Al posto del requisito dell’identità del diritto viene previsto quello della omogeneità. Si è voluto rimediare a una previsione che rischiava di risultare di difficile applicazione: il requisito della identità del diritto può rivelarsi di ardua configurabilità. Nel caso del fallimento di una banca d’affari, ad esempio, ogni consumatore, avendo sottoscritto titoli in tempi diversi e investito somme diverse, sarebbe titolare di una situazione soggettiva unica e irripetibile. Viene anche resa possibile la comunicazione fino al giudizio di appello. Alle microimprese (quelle con meno di 10 dipendenti e fatturato annuo sotto i 2 milioni), a rischio nell’attuale fase di crisi economica, vengono estesi gli strumenti di tutela previsti dal Codice del Consumo, prima in favore dei soli consumatori persone fisiche, di fatto parificandoli.