Il made in Italy conquista le vette. Leitner, funicolari e ascensori nel mondo
Non conosce ostacoli la scalata di Leitner e sempre più sommità vengono raggiunte dalle funicolari della società altoatesina. Nelle ultime settimane il costruttore di Vipiteno, infatti, ha aggiunto due perle alla sua collezione.
in Finlandia
La prima è l’inaugurazione in Finlandia a Turku del nuovo ascensore inclinato che conduce sulla collina di Kakolanmäki. Un luogo, dove fino a pochi decenni fa, si erigeva a partire dal 1853 un imponente complesso carcerario e che di recente è stato sottoposto ad un grande processo di riconversione urbanistica. Un vero e proprio quartiere con abitazioni, ristoranti, attività commerciali, artigianali ed anche hotel. Per assicurare un collegamento rapido alla rete dei trasporti urbani, la municipalità di Turku ha deciso di realizzare un impianto a fune e la scelta è ricaduta su un ascensore inclinato a firma Leitner ropeways, che solo 2 anni fa a Verona portò a compimento la funicolare di Castel San Pietro, sul cui modello si è poi ispirato il progetto finlandese.
...e in Nuova Zelanda
La seconda perla porta in Nuova Zelanda dove a pochi giorni dall’inaugurazione è già stata definita come «l’attrazione turistica più entusiasmante della Nuova Zelanda». Fra Vipiteno, sede di Leitner ropeways e la Nuova Zelanda ci sono più di 18.500 km di distanza. Ma la tecnologia made in Alto Adige colma ogni gap territoriale: Leitner ha “griffato” la nuova cabinovia Sky Waka, che percorre 1,8 chilometri su uno dei paesaggi più spettacolari del territorio neozelandese, salendo sul monte Ruapehu, superando cascate e cime innevate, nel comprensorio sciistico di Whakapapa, patrimonio mondiale dell’Unesco. Una montagna dall’alto valore simbolico: considerata sacra dal popolo Maori, è amata anche dagli appassionati de «Il signore degli anelli», visto che è stata set di una buona parte della trasposizione cinematografica. Un progetto che ha rappresentato anche una sfida dal punto di vista tecnologico, considerato la presenza sull’isola del nord della Nuova Zelanda di un vulcano ancora attivo, che ha imposto particolare attenzione al posizionamento e altezza dei 14 sostegni della cabinovia, che non dovranno essere messi a rischio dalle colate. Anche le condizioni meteorologiche del luogo hanno influito sulle scelte tecniche, dato che in vetta i venti possono raggiungere i 275 km/h: per questo motivo ciascuna delle 53 cabine Evo è stata realizzata con 80 chili di acciaio aggiuntivi, in modo da garantirne una maggiore stabilità al vento. Un tragitto che ha come punto d’arrivo il Knoll Ridge Chalet, con cabine da 10 posti capaci di trasportare 2.600 persone l’ora, per un’opera costata 15 milioni di euro e che ha a disposizione oltre cinquanta cabine con ampie vetrate, dotate di portasci, impianto audio e sedili in pelle per ognuno dei dieci passeggeri. Correrà dall'area di base del Bruce direttamente al Knoll Ridge Chalet, percorrendo 1,8 km in circa 5 minuti. A 2020 metri sul livello del mare, con vista mozzafiato sui pinnacoli e sulla valle sottostante, Knoll Ridge Chalet è aperto tutto l'anno per un'esperienza gastronomica mozzafiato, ed è il più alto ristorante della Nuova Zelanda.
In contemporanea con Sky Waka da segnalare infine che Leitner ropeways ha portato a termine un ulteriore progetto anche sull’altra delle due isole principali della Nuova Zelanda, l’Isola del Sud. Nelle vicinanze di Queenstown, nel comprensorio di “Coronet Peak”, è stato realizzato infatti un impianto Telemix (una combinazione tra seggiovia e cabinovia). Siccome l’area è una destinazione turistica molto frequentata tutto l’anno e meta apprezzata di escursionisti e ciclisti, un terzo delle seggiole sarà equipaggiato con supporti per biciclette.