Economia

Le pensioni sono 18 milioni Il 63% sta sotto i 750 euro

MAURIZIO CARUCCI giovedì 31 marzo 2016
ROMA Oltre 18 milioni di pensioni, con una «forte concentrazione nelle classi basse» di importo. Più della metà degli assegni (63,4%), infatti, è inferiore ai 750 euro al mese. Con una percentuale che per le donne raggiunge il 77,1%. Si tratta, però, solo di una misura indicativa della 'povertà', visto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi. Secondo l’Osservatorio, «al primo gennaio 2016, le pensioni erogate dall’Inps, con esclusione di quelle a carico delle gestioni dipendenti pubblici ed ex-Enpals, sono 18.136.850. Di queste, 14.299.048 derivano dal versamento di contributi previdenziali, mentre le altre 3.837.802, che comprendono invalidità civili, indennità di accompagnamento, pensioni e assegni sociali, sono di natura assistenziale». Nel 2015 la spesa è stata di 196,8 miliardi di euro, di cui 176,7 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali. Dall’Osservatorio emerge che nel 2015 sono state liquidate 1.120.638 nuove prestazioni, delle quali il 51% di natura assistenziale. Il 48,1% delle pensioni viene percepito da residenti nel Nord e a loro è destinato il 54,9% delle somme stanziate a inizio anno. Il 19,2% delle prestazioni, invece, viene erogato nel Centro Ita- lia (per un totale del 19,7% dello stanziamento), e il 30,5% nel Sud e nelle Isole, cui è riservato il 24,7% della somma totale. Il restante 2,2% è destinato a residenti all’estero. L’età media dei pensionati è di 73,6 anni (71 anni gli uomini e 75,5 le donne). Infine è da rilevare che l’età media alla decorrenza del pensionamento è in aumento, passando, per la pensione di vecchiaia dai 62,9 del 2010 ai 65,4 anni dei primi due mesi del 2016 e, per le pensioni di anzianità, da 59,1 anni a 60,6 nello stesso periodo. Un quadro complessivo che spinge sindacati e politici a cambiare i criteri. «Bisogna intervenire per salvaguardare il potere di acquisto delle pensioni», chiede la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. «I dati – spiega Romano Bellissima, segretario generale della Uil Pensionati – fotografano una situazione di difficoltà, che denunciamo da anni». Per Cesare Damiano (Pd), presidente della commissione Lavoro alla Camera «il problema da affrontare è quello della flessibilità: entro la metà del mese di aprile il governo presenterà il Documento di economia e finanza». Mentre oggi al Senato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, risponderà – nel corso del question time– anche sulle prospettive di revisione delle norme pensionistiche. Intanto sabato 2 aprile Cgil, Cisl e Uil si mobilitano in tutta Italia. «Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani»: questo lo slogan che scandirà la giornata in cui i sindacati chiederanno un accesso flessibile al pensionamento con cui mandare in soffitta la riforma Fornero e far sì che anche i giovani, i precari e i lavoratori discontinui possano avere assegni dignitosi. E saranno Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, a chiudere le manifestazioni con cortei che si svolgeranno a Venezia, a Roma e a Napoli. Ma centinaia di iniziative sono programma in tutte le regioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA